Collana, ancora fumata nera stop all’Ati per il restyling

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È scaduto ieri il termine ultimo della «conferenza dei servizi» sullo stadio Collana indetta dalla Regione Campania, proprietaria Collana logodell’immobile, con la partecipazione del Comune di Napoli, per la concessione di comodato d’uso gratuito scaduta da tempo circa lo studio di fattibilità presentato dall’Ati Collana. La vicenda si conclude, anche in questa occasione, con un nulla di fatto e con le due istituzioni ferme sulle loro convinzioni e che continuano a darsi battaglia sul piano legale. Dopo il primo incontro avvenuto il 20 settembre negli uffici delle Risorse Strumentali della Regione che si concluse in maniera piuttosto burrascosa con i tecnici in rappresentanza del Comune che non vollero fare dichiarazioni, si continua a «litigare» attraverso lettere e comunicati nelle quali si esprimono le proprie ragioni, ovviamente totalmente opposte. La Regione pretende di rientrare in possesso del Collana perché afferma che il comodato d’uso gratuito concesso oltre 20 anni fa sia scaduto ad aprile del 2014, per poi darlo all’ATI Collana Cesport vincitrice della gara per la gestione della struttura sportiva vomerese. Il Comune non vuole restituire il Collana affermando prima che la concessione non è scaduta, poi che non ha ritenuto valida la gara vinta dalle associazione sportive, ma per quest’aspetto vi sono state due sentenze del Tar e una del Consiglio di Stato che le hanno dato torto, ed ora afferma che nella gara stessa non si è tenuto contro dell’articolo 56 del Piano Regolatore. Per questo motivo il Comune ha presentato un nuovo ricorso al Tribunale Amministrativo, nel quale si sono costituiti sia la Regione che l’associazione vincitrice della gara, affermando che il progetto presentato dall’ATI Collana in sede di gara ed collana 2approvato dalla commissione giudicante della Regione è in contrasto con la disciplina urbanistica e privo della convenzione necessaria a garantire l’uso pubblico dello stadio e delle sue palestre. L’articolo del piano regolatore in questione recita al punto 1 «per le attrezzature assoggettate a uso pubblico i proprietari dovranno stipulare con l’amministrazione comunale apposita convenzione che ne disciplina l’uso». Ma il Collana è un impianto di uso pubblico e la proprietà è di un Ente Pubblico non privato quindi non necessita di nessuna convenzione. Vero è che al Comune quale gestore del suolo cittadino spetta di dare le autorizzazione dei lavori, ma l’ente di Santa Lucia si è già espressa su questo tema affermando che tutte le opere di restyling sono corrette e rivolte al recupero di strutture esistenti con il solo utilizzo sportivo e senza aumenti di volume. Sarà comunque ad esprimersi sulla questione il Tar probabilmente il prossimo 25 ottobre. Nel frattempo la Regione ha trasmesso già da tempo tutto il numeroso incartamento della diatriba con il Comune all’Avvocatura perché faccia i passi necessari per rientrare in possesso del Collana, che nel frattempo è tornata ad essere utilizzato dalle varie società sportive. Queste, nonostante la Regione abbia fatto divieto al Comune di far sottoscrivere concessione per la stagione sportiva 2016/17, hanno firmato l’accordo con l’amministrazione per non trovarsi dopo oltre 20 anni fuori dal struttura. Il Collana è quindi aperto, ma nessun lavoro per la sicurezza è iniziato, quindi parte dello stadio è transennato e diverse palestre inagibili con impianti di illuminazione inesistente (spogliatoio femminile) o riscaldamento delle acque non perfettamente funzionante.

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Fonte: Il Mattino

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