Higuain: “Sarri disse che ero pigro. Aveva un po’ ragione. Dopo ho fatto 36 gol. Juve scelta difficile ma felice”
Gonzalo Higuain, ex Napoli, ora alla Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al giornale francese So Foot. Di seguito un’anticipazione.
Sarri lo spinse a migliorarsi: «Disse che ero pigro perché voleva segnassi come Messi e Ronaldo. Aveva un po’ ragione. Dopo infatti ho fatto 36 gol».
E così è arrivata la chiamata della Juve: «Non è stata una decisione facile, ma ne sono fiero e felice visto che poi ho disputato una finale di Champions».
Grazie magari anche ai nuovi compagni: «Se non gioco bene, capita che me lo facciano notare, ma per farmi sentire importante. Le loro critiche mi hanno migliorato. Ho voluto provare che su di me non si sbagliavano».
Lo stesso ha fatto con i tifosi che lo hanno fischiato: «Un fischio lo senti anche tra dieci che applaudono. Meglio essere preparati mentalmente, altrimenti puoi cadere da molto in alto. I fischi però sono una sorta di elogio del tifoso che in fondo non chiede che applaudirti per un gol».
E il gol, per l’argentino non è solo istinto: «Prima di ricevere palla so già cosa ne farò, ma si tratta di un paio di secondi che nel calcio sono fondamentali».
Tecnica innata per un giocatore che iniziò da ala destra e trequartista, prima di diventare punta, al River Plate, ma solo perché tutti gli altri attaccanti si infortunarono: «È un ruolo che alla fine mi è piaciuto».
Inseguendo magari le orme del suo idolo assoluto, atipico per un argentino: «Ronaldo, il brasiliano. Se non lo ami vuol dire che di calcio non capisci nulla».
Intanto dall’Argentina ieri è arrivata una apertura importante: «Gonzalo è fondamentale e deve stare in nazionale», ha detto Messi a TyC Sports.