Negli sudio Sky, al fianco di Alessandro Siani e di Gianluca di Marzio, c’è Diego Maradona. Le prime parole del Pibe sono per i napoletani. “L’amore dei napoletani mi commuove sempre, io non riesco a spiegarmi come un ragazzino che non mi ha mai visto giocare, pianga per farsi una foto con me. <perchè, c’è un padre che mi ha trasmesso a lui, e lui mi trasmetterà ad un altro…Napoli resta sempre la prima donna di cui mi sono innamorato…”
L’incontro con De Laurentiis: “Per poter lavorare per il Napoli nel mondo, devo risolvere i problemi che ho qui in Italia. Ne ho parlato con il presidente, è stato fatto un primo passo, bisogna lavorare bene perchè i napoletani sono dappertutto, mi è capitato in Venezuela in Colombia di incontrare nepoletani…Nell’ incontro di ieri con De Laurentiis gli ho detto che io voglio una squadra vincente, una che possa competere con la Juve, il presidente lo ha capito…In questi anni, infatti, non capiva molto di calcio, adesso è un esperto…”
Con Costacurta Diego parla dei duelli in campo: “Quando mi davano dei calci, difficilmente andavo giù, perchè il mio scopo era quello di tenere la palla ed andare verso la porta…Per cui, anche se Costacurta ci provava, non ci riusciva…Mio nipote di 7 anni mi chiede sempre: “Babu ma perché tu non eri mai a terra?” La risposta è semplice: “perché la mia voglia del pallone era più forte di tutti i calci che mi davano per provare a fermarmi”
Marocchi è quasi in soggezione, il suo è rispetto puro: “Io non lo avvicinavo neanche Maradona, lo guardavo rispettando l’idea che Dio aveva avuto di mandare uno come lui in terra a giocare a pallone…” Diego gli fa i complimenti, perchè era uno sempre attivo in tutte e due le fasi di gioco…
E Del Piero? Chiede al Pibe lo studio Sky:“Stiamo parlando si due cose diverse…Marocchi era un grandissimo giocatore, Del Piero era un fuoriclasse! Io a lui e Totti dico sempre di giocare fino a quando ne avranno, perchè poi, quando subentra la vecchiaia, il calcio manca… “
In conclusione: “Tornare a Napoli è sempre una gioia, sperare che questa città possa tornare a vincere, mi riempie di gioia. No, non c’è malinconia, quella mi riporta in campo…”