Il Napoli, nell’undici titolare, è una squadra difficilmente migliorabile, forse soltanto gli slot del portiere e del terzino destro potrebbero essere potenziati. Ma quello è un discorso futuribile, più per il mercato estivo che per quello che si è concluso ieri sera alle 23. In questa sessione di trasferimenti il direttore sportivo Cristiano Giuntoli aveva, fondamentalmente, due compiti: quello di “piazzare” gli esuberi in rosa e quello, il più importante ai fine della corsa Scudetto, di dare a mister Maurizio Sarri un attaccante esterno capace di dar fiato ai titolari, senza ridurre, vertiginosamente, la pericolosità del reparto. E se i prestiti di Nikola Maksimovic allo Spartak Mosca e di Emanuele Giaccherini al Chievo Verona sono andati in tal senso, non si può dire lo stesso del mercato in entrata.
Un nuovo attaccante esterno era una chiara necessità, eppure non è arrivato nessuno. La prima parte del mercato è stata caratterizzata dalla corte serrata a Simone Verdi che, poi ha detto “no” per continuare la sua “ipotetica” crescita al Bologna. Ecco, dunque, che la dirigenza è stata costretta a virare su altri obiettivi. Giusta la mossa di anticipare a gennaio l’arrivo di Amin Younes, versando 5 milioni di euro nelle casse dell’Ajax, salvo poi venire a conoscenza dei problemi familiari del tedesco e dell’impossibilità di lasciare l’Olanda. Quindi il ritorno veemente su Politano, arrivando ad offrire 28 milioni di euro più 1 di bonus: un’offerta superiore al valore del ragazzo, ma giustificata dalla necessità di prendere un esterno. Nel mentre la suggestione Farias. Tirando le somme, però, Sarri dovrà far da sè e sperare nel ritorno alla piena attività di Arkadiusz Milik.