Euro 2020/21 all’Olimpico “aperto”. La Figc deve garantire alla Uefa la parziale agibilità dello stadio

Gravina conta su Draghi

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Cento giorni a Italia-Turchia, partita di esordio di Euro 2020/1, prevista all’Olimpico l’11 giugno; e un mese alla due giorni di Nyon (5-6 aprile), dove la Uefa radunerà le dodici città (Roma, Amsterdam, Baku, Bilbao, Bucarest, Budapest, Copenhagen, Dublino, Glasgow, Londra, Monaco e San Pietroburgo) e relative federazioni, sedi della prima fase finale itinerante del torneo continentale. Sarà questo il momento definitivo per vidimare la messa in atto della formula corale concepita a suo tempo dall’ex presidente Platini per celebrare il sessantesimo anno di vita della manifestazione. Dopo le notizie arrivate dall’Inghilterra, col governo di Boris Johnson dichiaratosi pronto a ospitare l’Europeo, stressato dalla pandemia, grazie al massiccio piano di vaccinazione in atto Oltremanica, è sembrato che ci fosse incertezze sulla linea perseguita da sempre dal presidente Ceferin, ovvero restare fedele al progetto originario. Ieri il presidente Gravina ha ribadito il proprio ottimismo: «Europeo in sede unica? Voci infondate. La Uefa ci ha rassicurato, chiedendoci relazioni sull’avanzamento dei lavori. Contiamo sul supporto del nostro Governo, convinti che recupereremo terreno sul piano delle vaccinazioni». A cura di Andrea Santoni (CdS)

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