Germania, lotta al razzismo: Sospeso il presidente dello Schalke 04, un calciatore licenziato

I tedeschi usano il pugno duro col razzismo, come si dovrebbe fare anche in altri Paesi

Il presidente dello Schalke 04, Clemens Toennies, si è reso protagonista di un episodio di razzismo che lo ha costretto ad auto-sospendersi dalla carica di presidente del club tedesco. La frase incriminata del patron è stata: “Invece di aumentare le tasse per combattere i cambiamenti climatici sarebbe meglio finanziare la costruzione di 20 centrali elettriche in Africa, così gli africani la smetterebbero di abbattere alberi e mettersi a fare bambini quando fa buio”. La decisione id sospendere il numero uno dello Schalke 04 è arrivata dopo una consultazione col Consiglio d’onore della società tedesca. Si è arrivati alla decisione che con le sue esternazioni il presidente Toennies ha violato lo Statuto del club che vieta la discriminazione.

ALTRI CASI 

In Germania si è sviluppato un clima che ha visto altri due casi di xenofobia e neonazismo, i due ex calciatori del Borussia Dortmund Norbert Dickel e Patrick Owomoyela non potranno commentare le partite della squadra in tv e radio perché durante una telecronaca rispettivamente uno ha definito “itaker” (italianacci) i calciatori dell‘Udinese (amichevole del 27 luglio) e l’altro ha fatto l‘imitazione della voce di Hitler. Inoltre il capitano di una squadra di Serie C, Daniel Frahn del Chemnitzer, è stato licenziato perché visto sugli spalti in compagnia di tifosi noti come neonazisti durante un gara saltata per infortunio. E’ arrivata questa dura decisione anche perché il calciatore si era reso protagonista dello stesso episodio nel mese di marzo.

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