Corr Sera – Napoli, una perfetta macchina da record

Il pranzo della domenica non stravolge l’abitudine a vincere del Napoli, anche se la notizia migliore arriva dopo cena con il pareggio della Juventus a Bergamo che peri partenopei vale il primato solitario. A Sarri le partite a mezzogiorno proprio non vanno giù ma sono riflessioni che lasciano comunque il tempo che trovano se la squadra mette in cascina la 7ª vittoria consecutiva e stabilisce contro il Cagliari un record ulteriore: 25 gol dopo un mese e poco più di campionato non li aveva realizzati neanche il Napoli di Maradona, che in bacheca aveva messo gli unici due scudetti della storia. Basterebbero i numeri per spiegare la crescita: 19 i risultati utili consecutivi in altrettante gare ufficiali, 7 i punti in più rispetto allo scorso anno, 11 gol in più e anche 1 in meno subito. Il primo posto in classifica non è un caso, sebbene l’allenatore si affretti a spiegare che rispetto al recente passato il suo Napoli stia facendo «solo» piccoli passi in avanti. Il trend sarà anche relativo, ma le prestazioni degli azzurri non portano soltanto punti. Sono dominanti e convincenti, costringono gli avversari quasi alla rinuncia, tanto è ampio il divario in campo. Il Cagliari di Massimo Rastelli (costretto a fare a meno di Sau per infortunio nel primo tempo e a cambiare modulo) è rimasto in partita per 4 minuti. Il gol di Hamsik, il primo della stagione, con il quale il capitano ha ridotto di una sola lunghezza la distanza dai 115 di Maradona, ha chiuso la gara prima ancora che iniziasse. Aprendo la strada in discesa peri compagni andati ancora a segno nella ripresa con Mertens (su rigore) e Koulibaly. La regola del tre, ancora una volta. Senza che a Sarri venisse il mal di pancia perla disattenzione finale che stavolta non c’è stata. Senza storia la partita, con la storia che invece può avvicinarsi per il Napoli. Che chiude il primo ciclo del campionato in testa, attende la sosta prima del trittico contro Roma, Manchester City e Inter. E pure sulle Nazionali, Sarri non lesina: «Riposiamo noi, non i giocatori. È un problema enorme. I ragazzi devono stare 30 giorni fuori durante il campionato per esperimenti». Non potrà provare Callejon come vice Mertens (la Spagna stavolta lo ha convocato) e soprattutto non potrà far rifiatare il suo falso nueve. «Se potessi — ha aggiunto — direi al c.t. belga Martinez come sta Dries. Ma sono due giorni che provo a chiamarlo e non mi risponde». Sembra una battuta, ma conoscendo Sarri c’è chi giura che non lo è. Monica Scozzafava per il Corr. Sera

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