Hanno iniziato con il 4-3-3, che a tratti sembrava 4-2-3-1, per poi giocare col 3-5-2 e, infine, passare al 3-4-2-1. Il Milan di Montella è, senza dubbio, la squadra più camaleontica dell’intera Serie A. Adesso, però, per stessa ammissione del tecnico rossonero, la squadra avrebbe trovato un assetto definitivo. Donnarumma tra i pali, linea difensiva a tre con centrali di grande struttura fisica come i vari Zapata, Romagnoli e Musacchio, a cui Bonucci garantisce capacità di avviare la manovra dalle retrovie. Interessante, poi, l’esperimento di Ricardo Rodriguez a sinistra, con licenza di staccarsi e fungere da intermedio di centrocampo in fase attiva. Tanti i dubbi che attanagliano l’allenatore, viste le precarie condizioni di parecchi elementi in rosa. Vedi Biglia, che, se dovesse dare forfait, potrebbe essere sostituito da Riccardo Montolivo, meno palleggiatore e più portatore di palla, oltre a garantire tiri dalla lunga distanza. Franck Kessiè, oggetto del contendere tra Napoli e Milan, sicuro di una maglia, ad interdire e ripulire palloni per il playmaker. Il ritorno di Bonaventura e la probabile assenza di Calhanoglu sulla trequarti sono altre due variazioni sul tema, mentre Suso sul centro destra e Borini nel ruolo di ala a tutta fascia restano le certezze. Davanti Nikola Kalinic che, in fase di costruzione gioca parecchio spalle alla porta, e poi in quella offensiva è il terminale ultimo dell’azione. Si prospetta, dunque, lo stesso Milan visto contro la Juve: intensità e pressing nelle fasi iniziali del match, salvo poi cadere sotto i colpi delle grandi individualità avversarie.