Prima o poi, è inevitabile, Amin Younes dovrà decidersi, esprimersi e seriamente, eventualmente spiegare e comunque scegliere. Il caso è aperto da un bel po’, da fine gennaio, ma basterà aver pazienza e qualcosa verrà fuori, una soluzione per esempio: per ora, si accavallano le voci, si registrano gli spifferi, si annota che la Bild – in Germania – citi quattro club interessati (in ordine rigorosamente alfabetico: Bayern Monaco, Borussia Monchengadbach, Lipsia e Schalke 04), quanto basta a disorientare. Ma c’è un contratto, regolarmente firmato, e fa fede quella volontà di un mese e mezzo fa: il resto, si sa, diventerà libera interpretazione che eventualmente andrà a scontrarsi con i legali del Napoli, per niente intenzionato a indietreggiare e a discutere sulla possibilità di separarsi.
Intanto, ne sono capitati di «equivoci»: perché dopo essere scappato all’alba da Castel Volturno, lasciando il Napoli stupito, Younes ha fatto altro, ad esempio si è rifiutato di entrare in campo, nell’ultima di campionato contro l’Heerenveen, e spingendo l’Ajax a sospenderlo per due settimane, negandoli la possibilità di allenarsi con la prima squadra.
Ma Younes è un giocatore di spessore, ha qualità e lo ha dimostrato, ha fantasia (e anche tanta) ed è talento di prospettiva, con cinque presenze in Nazionale, la speranza (chissà se invalidata in questi ultimi quaranta giorni) di rientrare nel ristretto elenco per il Mondiale; e per il Napoli avrebbe un senso, chiaramente tattico, potendo diventare alternativa, ma di qualità, a Insigne e/o a Callejon. Però rimangono (inevitabilmente) una serie di interrogativi sul carattere e a questo punto pure su ciò che passerà per la testa di questo giovanotto che ha varie idee e qualcuna pure confusa: la linea, però, è stata tracciata dal Napoli, deciso a far valere quell’accordo già depositato. Carta canta, così si dice in Italia….
Fonte: CdS
ant.gio.