Rispetto ad altre fonti, la Gazzetta dello Sport ha assegnato due gol in più in carriera a Marek Hamsik che grazie a questi si trova ora a quota 116 e ha scavalcato Diego Armando Maradona nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Napoli. Vediamo di quali gol si tratta. Il primo proprio in un altro Napoli-Cagliari del 21-4-2013. Il diagonale di destro dello slovacco è deviato da Astori (cui altri assegnano l’autorete) ma il tiro era comunque indirizzato nello specchio. L’altra rete è in Cesena-Napoli 1-4 del 6 gennaio 2015. Nella ripresa, in contropiede, Hamsik segna il gol dello 0-3 con un destro in diagonale che supera il portiere e sul quale si avventa alla disperata il difensore Capelli che ribadisce in rete e a cui altri attribuiscono l’autorete.
Centosedici volte Hamsik. Il record che stava diventando un incubo è adesso realtà ed è paragonabile ad un sogno realizzato: il capocannoniere principe della storia del Napoli da ieri non è più Diego Armando Maradona ma, appunto, Marek Hamsik. Un traguardo inimmaginabile quando lo slovacco arrivò in maglia azzurra dieci anni fa su intuizione di Pier Paolo Marino, che lo soffiò all’Inter e lo mise a disposizione di Edy Reja per la prima stagione in Serie A dell’era De Laurentiis. Esordio in quel campionato proprio contro il Cagliari, evidentemente un segno del destino. Ieri si è chiuso un cerchio e Hamsik è andato a segno per l’undicesima stagione consecutiva in azzurro, come l’icona Attila Sallustro (tra Divisione Nazionale e Serie A). Inoltre, Hamsik con la rete numero 116 ha emulato Antonio Iuliano che, come quello che è considerato ilsuo erede, ha fatto gol con il Napoli in undici campionati di A. Delresto, quel ragazzino sfrontato con il passare deltempo è diventato grande, anzi è diventato una bandiera. Prima i bambini di Napoli venivano chiamati Diego, ora si fanno la cresta alla Hamsik.
NELLA STORIA Corsi e ricorsi, ora che i paragoni con gli anni d’oro del settennato maradoniano si sprecano. Ieri ad esempio il Napoli di Sarri ha centrato contro il Cagliari il diciannovesimo risultato utile in campionato, meglio di quello di Bigon tra la fine della stagione ‘88-89 e l’inizio del torneo ‘89- 90 alla fine del quale gli azzurri vinsero il loro secondo scudetto. Il tricolore è adesso il nuovo sogno che Hamsik coltiva, con ulteriore convinzione dopo il parei della Juvea Bergamo: «Sette vittorie in sette partite è qualcosa di incredibile, la strada è ancora molto lunga ma siamo fiduciosi. Anche stavolta abbiamo giocato bene, sbloccando subito la gara e mettendola in discesa. Dobbiamo continuare così». Ritrovare Hamsik era l’ultimo tassello che Sarri doveva incastonare per completare il suo puzzle. Marek è tornato al gol in una giornata molto temuta dal tecnico azzurro per via dell’orario di inizio del match e che per lo slovacco resterà invece storica: «Dedico questa rete alla mia famiglia, il gol mi mancava ma sono più importanti i risultati di squadra».
ALLA DESTRA DI D10S
In effetti, i meccanismi del Napoli hanno funzionato a prescindere dal suo periodo di appannamento ma Sarri non ha mai perso fiducia in Hamsik che dovrà essere decisivo nel prosieguo della stagione: «Questa è la squadra più forte e bella in cui ho giocato, perché siamo consapevoli della nostra forza e di poter lottare fino in fondo per lo scudetto. Ottobre sarà un mese determinante, abbiamo da giocare tanti spareggi sia in campionato sia in Champions a partire, ovviamente, dal match con la Roma. Dovremo prepararlo al meglio». In effetti, dopo la sosta arriverà un nuovo tour de force forse ancor più intenso di quello appena concluso. Hamsik sarà mentalmente più libero di fornire il proprio contributo, anche in fase realizzativa, dopo essersi liberato del peso di un record che già all’Olimpico proverà a migliorare. Nello stadio capitolino Hamsik ha vinto due volte la Coppa Italia, un trofeo al quale va aggiunta la Supercoppa di Doha. Nel palmares di Hamsik manca, ovviamente, quel triangolino tricolore tanto atteso da queste parti. Marek ha superato ieri Maradona nei gol segnati con il Napoli ma adesso deve vincere lo scudetto per poter prendere posto, alla destra di D10s, nella storia azzurra
Fonte: gasport