La rimonta. Anzi la scalata. Sembrava impossibile e resta ardua, per carità, ma almeno al cospetto della squadra non c’è più il K2: la Champions resta una vetta, sia chiaro, ma dai 14 punti di due giornate fa ai 9 contemplati dopo Genova, beh, l’affare comincia a farsi intrigante. Per il bene collettivo, come ha sicuramente specificato Gattuso in occasione delle sue riunioni faccia a faccia con il gruppo, discussioni da uomo spogliatoio dannatamente sincero e senza filtri, la prospettiva più saggia è ragionare passo dopo passo. Obiettivo dopo obiettivo: il primo era guarire dalla crisi, missione a quanto pare compiuta dopo le tre vittorie in serie con la Lazio nei quarti di Coppa Italia e con la Juve e la Samp in campionato; il secondo è rientrare a pieno titolo in zona Europa League. Da lunedì, dal poker di Marassi, il Napoli ha smesso di bluffare: ora ha 30 punti come Bologna e Verona, e soprattutto è a 2 lunghezze appena dall’ultimo posto utile occupato dal Milan. Sesto con 32 punti insieme con Parma e Cagliari: tutti scontri diretti da giocare, a cominciare da quello con i sardi il 16 febbraio in trasferta. Fonte: CdS