Zero reti. Da queste parti non capita mai. Lo zero sul tabellino è la sintesi di un Napoli che le ha tutte contro. Dalla sfortuna alla poca concretezza fino alla mancanza di grinta e di corsa. E’ difficile commentare una partita nella quale manca persino la lucidità sotto porta attraverso lo spreco di occasioni facilissime. Il Napoli con Insigne e Mertens e Callejon a destra non ruba mai il ritmo ad un’Atalanta più cattiva ed attenta nella marcatura dello spazio e nella chiusura delle linee di passaggio. L’attacco soffre la linea atalantina che sa schiacciarsi quando il Napoli prende il pallino del gioco. Si chiudono cosi gli spazi mentre arrivano i goal ed inizia la salita azzurra. Fuori uno spento Hamsik ed un Insigne non in giornata, dentro Pavoletti e Milik. Logica vuole palla all’esterno e spaccare una squadra in dieci per soprenderla sugli spazi e nei tempi. Non avviene mai perché l’Atalanta è attenta e specula sugli errori degli azzurri che si accumulano. Mancano gli strappi di Zielinski, gli inserimenti di Hamsik e Callejon non vede la profondità come di solito succede. Mertens si muove, ci prova ma non è la sua serata. E’ la serata degli sprechi, la davanti. Non è giusto appellarsi alla sfortuna dove manca cattiveria e voglia di vincere. E’ improprio appellarsi alla tattica se manca l’attenzione. L’ultimo scorcio di partita sa di futuro perché Pavoletti e Milik insieme possono cambiare le sorti di un Napoli che in certe partite può andare oltre le proprie stesse idee. Non stasera, la partita è da accantonare nei ricordi. Non c’è tempo per analisi e rimpianti.
A cura di Alessandro tullio