Il rinnovo di Allan fino al 2023 è stata un altro pezzo di questo puzzle azzurro fatto di tanta qualità da tenersi ben stretta. Anche l’ingaggio del brasiliano è stato adeguato, fino ad arrivare a quasi due milioni l’anno. Allan è dunque a tutti gli effetti parte del futuro del Napoli.
Ma questo non vale per tutti quelli che hanno stretto il famoso “patto scudetto”. Infatti la prossima stagione qualche pezzo per strada si perderà. A partire da Reina, per il quale il Milan ha già ufficialmente iniziato la trattativa con gli agenti del calciatore. Poi c’è Maggio con il contratto in scadenza a giugno, un altro punto interrogativo. Inevitabilmente quindi la compagine azzurra cambierà, ma la società non vuole farsi trovare impreparata.
Il primo rinnovo ad arrivare è stato quello di Chiriches, legato al Napoli fino al 2022. Poi c’è il rinnovo di Allan arrivato ieri. Il prossimo sulla lista dovrebbe essere un altro brasiliano, il sempre presente in campo, Jorginho.
Il programma della società partenopea è quello di costruire una squadra di ragazzi che tra i 26 e i 28 anni, possano essere il futuro azzurro con qualunque allenatore. A proposito di questo, manca all’appello anche il rinnovo di Sarri, di cui si dovrebbe parlare nella sosta di marzo. Anche se sembra che il tecnico per ora non abbia nessuna fretta.
C’è da sistemare anche il reparto arretrato, con Sepe che richiede spazio e Rafael che sarà svincolato. Inoltre c’è da vedere le offerte che arriveranno per Koulibaly e Ghoulam, specie dalla Premier. Maksimovic potrebbe tornare dal prestito allo Spartak Mosca, senza dimenticare che Albiol ha una clausola di sei milioni.
A centrocampo sembra tutto già sistemato, non solo per il rinnovo di Allan. Zielinski, Rog e Diawara sono al Napoli da due anni e rappresentano il futuro. In attacco, Insigne ha rinnovato lo scorso anno, Callejon sembra avere tutta l’intenzione di restare in azzurro. Forse bisognerebbe sistemare la questione Mertens, che con una clausola di “soli” 28 milioni, è abbastanza appetibile. Ma di questo si saprà tutto appena prima di Dimaro.
La Gazzetta dello Sport