Il Napoli si affida a Gilmour per non perdere il passo

Contro l’Empoli torna titolare il centrocampista scozzese, arma tattica voluta da Conte per dare qualità e respiro alla manovra azzurra. Il Maradona è pronto a spingerlo verso una nuova prova di maturità.
Oggi il ramoscello d’ulivo, domani l’assalto con il «kit» ed i kilt scozzesi per rispondere all’Inter e mantenersi in scia della capolista che ieri ha battuto il Cagliari al Meazza (portandosi momentaneamente sul più sei sul Napoli). Empoli nel destino per Billy Gilmour.
Il centrocampista ritrova una maglia da titolare domani sera al Maradona contro i toscani con cui pure aveva fatto il suo esordio dal primo minuto con la maglia del Napoli in occasione proprio della gara d’andata vinta di misura al Castellani dalla truppa di Antonio Conte. Il trottolino scozzese prende il posto dello squalificato Anguissa nel ruolo di mezzala destra, ma avrà compiti e consegne ben diverse rispetto al lavoro solitamente svolto dal centrocampista camerunense. Sia per caratteristiche tecniche sia per ordini di scuderia, infatti, l’highlander azzurro sarà il regista aggiunto del Napoli a supporto del playmaker Lobotka.
Una soluzione studiata e sdoganata da Conte dal big match del Maradona contro i campioni d’Italia dell’Inter (finito 1-1) per sopperire proprio all’assenza di Anguissa nella zona nevralgica oltre che per fare spazio a Raspadori nel ritorno al 3-5-2. L’intuizione si è rivelata efficace e sarà riproposta anche domani contro l’Empoli – con uno spartito tattico diverso (il 4-3-3) – in una sorta di testacoda nella bolgia del Maradona (11° sold out in campionato, il sesto di fila con il cassiere che si sfrega le mani per un incasso di circa 2 milioni di euro).
Il Napoli insomma affila il tridente contro i toscani e si affida alle geometrie di Gilmour nella terra di mezzo. Lo scozzese ha dimostrato di sentirsi perfettamente a suo agio nel nuovo abito che gli ha cucito addosso il “sarto” Conte a centrocampo, dimostrando grande intesa con il compagno di reparto Lobotka: i due sembrano giocare in simbiosi, come pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione per chiudere il quadro. O il cerchio se preferite. Lo slovacco che parte leggermente più basso davanti alla difesa per riavviare la manovra e Gilmour che ha un raggio d’azione più alto in cui cuce trame per le punte, si inserisce e si iscrive pure al servizio assistenza. Proprio contro il Milan, al Maradona, due settimane or sono una sua incursione per vie centrali gli permise di servire l’assist vincente per Lukaku (del momentaneo 2-0 per gli azzurri). C’è di più. La presenza di un secondo palleggiatore come il trottolino scozzese (perno anche della nazionale del suo Paese) consente a Lobotka di affrancarsi da sistematici compiti di costruzione che talvolta sono soffocati dalla pressione avversaria. Il Napoli, insomma, si ritrova con più soluzioni e maggiori geometrie in fase di costruzione.
Predestinato
L’arrivo di Gilmour all’ombra del Vesuvio è stato fortemente caldeggiato da Conte nel mercato estivo. Il tecnico leccese del resto lo ha visto crescere che era ancora nel settore giovanile del Chelsea (con il Signor Antonio che guidava e vinceva con la prima squadra in Premier League) fino a seguire la sua esplosione sotto le cure di Roberto De Zerbi nelle fila del Brighton. Il tutto con appena 23 anni di età. Insomma Gilmour è il futuro del Napoli e lo stesso Conte molto spesso quest’anno ha manifestato il proprio rammarico per non poterlo impiegare con la continuità che pure avrebbe meritato. Basti pensare che spesso filtravano indiscrezioni dal quartier generale di Castel Volturno della grandi capacità tecniche dello scozzese capace di dare del “tu” al pallone come pochi. Senso tattico, visione di gioco, precisione nei passaggi ed anche l’essersi saputo calare quasi subito nella nuova realtà del campionato italiano che è ben diversa dalla Premier. Al resto ci ha pensato Conte. Basti pensare che ogni qual volta il trottolino scozzese ha avuto una chance quasi mai se l’è fatta scappare. Domani sera al Maradona tocca nuovamente a lui. Il centrocampista agirà nella terra di mezzo, provando a trascinare la squadra alla terza vittoria consecutiva al Maradona che manca dalla fine di dicembre e che serve per restare in scia dell’Inter.
Fonte : Il Mattino
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