La squadra di Conte ha bisogno di cambiare marcia in vista dello sprint finale per lo scudetto
Solo due successi da febbraio a Bologna
Sei pareggi e la sconfitta di Como hanno rallentato la super marcia degli azzurri nelle ultime nove giornate: appena 12 i punti conquistati.
LA PROVA DEL 9 RINCORSA NAPOLI
I l Napoli, a sette giornate dalla fine, è ancora in piena lotta scudetto: ha 65 punti e insegue l’Inter a tre lunghezze. La premessa è obbligatoria e anche dovuta 
per sottolineare lo splendido cammino e lo straordinario lavoro di Conte e della squadra: chiunque avrebbe scommesso sul ritorno in Champions all’alba del campionato, ma in quanti avrebbero creduto nello scudetto? Eppure, è così che è andata. Con diciassette giornate in testa alla classifica a sancire la cavalcata. E così, alla luce della doverosa introduzione, a diventare clamorosa è un’altra lettura: se non fosse arrivata una frenata fisiologica e condizionata in maniera decisiva da un mercato invernale che ha visto partire Kvara, oltre a indebolire tremendamente e a ridurre sensibilmente un organico già molto meno profondo di quello dell’Inter, probabilmente la storia e la classifica sarebbero state diverse. Dal 2 febbraio a lunedì 7 aprile, il Napoli ha vinto soltanto due partite su nove, a dispetto delle precedenti diciassette. E poi ha messo insieme anche una sconfitta e sei pareggi, record non esattamente entusiasmante di questo periodo, condiviso con l’Everton nei cinque top campionati d’Europa. Sono dati: e da un lato spiegano il perché ora sia la squadra di Conte a inseguire, ma dall’altro autorizzano a credere nella rimonta considerando che nonostante tutto la distanza dalla vetta è ancora ridotta.
