Bologna-Napoli, quella volta in cui Hamsik ammutolì tutti

È il 4 febbraio del 2017 e al Dall’Ara arriva il Napoli, reduce da un clamoroso passo falso in casa contro il Palermo. Gli azzurri di Sarri infatti erano riusciti a pareggiare il derby del Regno delle due Sicilie solo grazie ad un clamoroso errore del portiere rosanero. D’altra parte, anche il Bologna aveva pareggiato nell’ultimo match contro il Cagliari. Entrambe le squadre perciò, in cerca di riscatto, sono pronte a dare il meglio di sé ma, sugli spalti, alcuni dei tifosi rossoblù decidono di offrirne uno vergognoso.

 

 

«Vesuvio lavali col fuoco», questo il coro che si alza.

 

 

Come scrive Il Mattino, l’allora capitano del Napoli, Marek Hamsik decide di rispondere al razzismo con ciò che sa fare meglio: giocare a calcio. Dopo appena quattro minuti Callejon viene servito sulla destra da Mertens. Lo spagnolo stoppa col mancino, controlla con il destro e con lo stesso piede disegna una parabola insidiosa sul secondo palo. La palla dopo il rimbalzo si dirige verso Hamsik. Il capitano partenopeo intuisce che la velocità della sfera è troppo alta per colpirla con il piede. E così si tuffa.
Colpisce la sfera con la testa e l’arte diventa un gol. Hamsik si rialza e con fierezza si ferma davanti alla curva che stava insultando la sua gente. 
Proprio in quello stadio dove il 22 aprile del ‘90 i tifosi del Bologna, nonostante la sconfitta della loro squadra, si erano uniti alla festa di ventimila napoletani per il secondo scudetto ormai a un passo, dopo la contemporanea clamorosa sconfitta del Milan a Verona.
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