Il suo dna è milanista, ma nei pochi mesi trascorsi sulla panchina del Napoli si è innamorato della città e del popolo azzurro. Roberto Donadoni gioca per noi (La Gazzetta dello Sport) la partitissima del Maradona: secondo lui Conte è favorito e vuole i tre punti per restare in corsa per lo scudetto, ma Conceiçao in caso di successo può ancora credere nel quarto posto.
“Difficile “inventarsi” qualcosa visto che ogni squadra conosce le caratteristiche dell’altra. Non so che scelte faranno i due tecnici per quel che riguarda le formazioni iniziali, ma in questo momento mi sembra evidente che il Napoli abbia un’identità e una filosofia di gioco maggiormente definite. Penso che gli azzurri vorranno giocare la loro partita fatta di aggressività per togliere tempi e spazi al Milan, anche perché quando sono attaccati i rossoneri finora hanno spesso manifestato dei problemi. Spero che domani (stasera, ndr) non sia così e che la pressione della formazione di Conte permetta a Conceiçao di sfruttare gli spazi per ripartire”.
Lukaku può essere un fattore come lo è stato all’andata?
“Nell’economia della manovra del Napoli il belga è un punto di riferimento perché i compagni si appoggiano a lui e Lukaku è bravo a tenere palla per poi facilitare gli inserimenti dei compagni. Raspadori in particolare è bravissimo a sfruttare i varchi che Romelu gli crea: da quando l’ex Sassuolo sta giocando titolare, mi sembra che stia facendo bene e che per le difese avversarie sia un vero pericolo”.
Anche McTominay sa come far male.
“Ha personalità e forza fisica. Quando si butta dentro può creare difficoltà a chiunque”.
Passiamo al Milan e alle mosse di Conceiçao, tra le quali Leao da utilizzare dalla panchina.
“Leao ha un grande potenziale. Quando si sente coinvolto e ha spazi dove esprimere la sua velocità, diventa imprendibile. Quando se lo troverà di fronte, Conte cercherà di mettergli pressione addosso o di raddoppiarlo per… non farlo partire. Sa che se riceve palla nello spazio, Leao è difficile da fermare; se invece ne entra in possesso spalle alla porta è meno pericoloso”.
“Sì, perché per sono fondamentali per gli equilibri della squadra e perché con i loro gol e i loro assist determinano spesso il risultato. Stanno disputando un’annata eccezionale: non sono due solisti, ma si inseriscono perfettamente nei meccanismi del Milan visto che entrambi lavorano parecchio nella fase di non possesso”.
Gimenez era partito bene, ma adesso non segna da cinque incontri. Tanti…
“Quando arrivi in un nuovo campionato è normale, anche dopo un inizio importante, attraversare un periodo di adattamento. Anche perché il Milan, complice l’eliminazione dalla Champions, ha faticato sotto il profilo dei risultati e del gioco espresso. Le vittorie in rimonta contro Lecce e Como hanno rimesso un po’ a posto le cose, ma Gimenez sente comunque la pressione e il peso della maglia. A un giovane, alla prima esperienza in Italia, può capitare”.
Il Napoli ha collezionato solo una vittoria, cinque pareggi e una sconfitta nelle ultime sette giornate. È una frenata decisiva in chiave scudetto?
“Il Napoli ha tre punti di distacco dall’Inter e con nove giornate da giocare, ha tutte le possibilità per lottare per il campionato. Ammetto che alcune delle ultime battute d’arresto degli azzurri non me le aspettavo, ma il cammino è ancora lungo. Soprattutto perché Conte può concentrarsi solo sul campionato, mentre Inzaghi avrà sia la Champions League sia la Coppa Italia”.
Quindi è giusto che Di Lorenzo e compagni credano nel tricolore?
“Secondo me sì anche se non penso che essere in corsa su tre fronti per l’Inter sia necessariamente uno svantaggio: andare avanti in Champions e in Coppa Italia può portare entusiasmo e le gambe non sentono la stanchezza”.
Se il Napoli dovesse arrivare secondo, come sarebbe la sua stagione?
“Positiva visto che partiva dal decimo posto dello scorso anno. Lottare fino in fondo per il titolo, oltre a riconquistare un posto in Champions, vorrebbe dire che la strada imboccata è quella giusta e che Conte ha fatto un bel lavoro. Ma ripeto: il Napoli non è fuori dalla corsa per lo scudetto”.
Il Milan, invece, può ancora sperare nel quarto posto nonostante le affermazioni di ieri di Bologna e Juventus?
“Mi auguro di sì, ma credo che non sia un obiettivo facile da raggiungere. Uno scontro diretto come quello del Maradona sarà una cartina di tornasole: in caso di successo l’impatto positivo sarebbe notevole e darebbe una bella spinta in avanti. Poi certo se le altre continueranno a vincere…”.
Le scelte di stasera di Conceiçao saranno condizionate dal derby di Coppa Italia di mercoledì?
“A questo punto della stagione, e con una classifica come quella del Milan, non si possono fare calcoli a lungo termine. I rossoneri hanno bisogno di una striscia di vittorie in campionato. Al derby penseranno da domani”.
Donadoni: “Napoli/Milan, Conte per lo scudetto, Conceiçao per il quarto posto”
