Tutti su Conte ma Antonio resta: contratto blindato fino al 2027, i dettagli

Costantemente corteggiato da club che cercano la loro ricostruzione
Tutti su Conte ma Antonio resta: contratto blindato fino al 2027, i dettagli

La Juventus vuole un nuovo allenatore? C’è Conte. Ranieri resta alla Roma come manager? E Conte andrà in panchina. Il Milan si libera di Conceicao? Conte è il prescelto. Per non parlare delle sirene spagnole (nel caso in cui Florentino Perez decida di chiudere il ciclo vincente di Carletto Ancelotti) e di quelle inglesi.Insomma, come Figaro nel Barbiere di Siviglia, tutti lo vogliono. E ci mancherebbe pure. Chissà perché qualcuno, forse, credeva che dopo l’anno sabbatico, Antonio sarebbe stato meno Conte. Sbagliato: ovunque sia andato, il tecnico leccese è entrato come nessuno nelle viscere dell’ambiente che lo sceglie, anche perché prima di scegliere un posto, lo studia per mesi. E non sbaglia mai. Dunque, normale che chiunque abbia la necessità di aggiustare le cose e di sognare in grande, pensi ad Antonio Conte.

Ma per almeno altri due anni, il sogno resterà un desiderio. Anche perché De Laurentiis né lui pensano di interrompere un contratto triennale firmato appena 10 mesi fa e che le parti, volutamente, hanno voluto privo di penali, clausole, liberatorie o opzioni di rescissione. De Laurentiis pur di averlo sulla panchina azzurra ha dato carta bianca all’allenatore più vincente della serie A: è sparito di scena, il patron della Filmauro, ha lasciato a Conte la gestione totale di ogni cosa, intervenendo – raramente – con qualche tweet. Ovvio, a gennaio ma anche ad agosto, durante il mercato, qualche incomprensione c’è stata. Immancabile a tutte le latitudini. Ma nulla che possa aver incrinato un legame solido e che è destinato a durare.

 

Il futuro

 

Queste nove giornate non decideranno il suo destino. Che è già scritto. Scudetto o Champions o, anche Europa League. Conte resterà. Per sue decisione. Non è la cessione di Kvaraskhelia che non è andata giù a Conte ma il fatto che non sia venuto nessuno al suo posto. Ma le garanzie per il mercato della prossima estate, il maxi-budget da 150-160 milioni già garantito, consentiranno a luglio di rimediare alla partenza.

 

Per il resto, Conte e De Laurentiis hanno un progetto iniziato a giugno scorso e che arriverà fino a scadenza, nel giugno del 2027. Poi, normale: a fine stagione presidente e allenatore si incontreranno per fare il punto della situazione. Ma poiché De Laurentiis lo ha scelto con cura, dopo averlo corteggiato per sei anni, non lo lascerà andare via. Né Conte manda segnali di addio: ha voluto un contratto da tre anni senza clausole rescissorie. Perché, da perfetto capopolo, non voleva dare messaggi sbagliati ai tifosi (accetto solo con delle condizioni) e ai calciatori che stava scegliendo uno a uno e che stava convincendo a restare (come Di Lorenzo e Kvara). Quando girò voce (sbagliata) che nel contratto da 12 milioni lordi c’era la clausola che alla fine di ogni stagione, Conte si sarebbe potuto liberare senza pagare penali, lo stesso Antonio andò su tutte le furie. Lui non aveva bisogno di condizioni speciali per iniziare il progetto Napoli. E, d’altronde, non è mai andato via alla fine del primo anno. Neppure all’Inter. Ovvio che in Italia sia il sogno di tutti. Conte ha dimostrato a Napoli di essere il migliore di tutti.

Ed è normale che tutti vogliano il migliore. Ma Conte rimarrà al Napoli. Poi, ovvio, ci sono i canti delle sirene, ma il tecnico non ha neppure bisogno di mettere la cera nelle orecchie. Per molti, il fatto che non metta una pietra tombale sui sussurri legati al suo futuro, sia una specie di apertura per la schiera di corteggiatori. Ma non è così. Conte ha la volontà totale di proseguire nel progetto avviato insieme un al Napoli un anno fa. Poi, è chiaro, che non tutto quello che è successo in questa stagione lo abbia fatto contento. E, per certi versi, pure a De Laurentiis va stretto questo suo ruolo “silenziato” di presidente che ha deciso di non dover parlare almeno fino alla fine della stagione.

 

Il piano

 

Antonio, in tema di gestione sportiva, non ha voluto intromissioni. E così è stato. Ed è uno dei vulnus principali. Impensabile che non ci siano stati dissidi in dieci mesi ma De Laurentiis non può che essere contento per il traguardo Champions che sembra a portata di mano. Per essere chiari: un club con un monte-ingaggi da 85 milioni di euro, per un anno può fare a meno dei soldi della Champions. Ma non per due. Dunque, Conte è stata una panacea non di poco conto.

Poi, c’è l’aspetto della crescita della società che, magari, non fa felice il tecnico: perché a giugno, De Laurentiis aveva spiegato che si sarebbe concentrato su un centro sportivo nuovo di zecca (oltre ai sopralluoghi, ancora non c’è neppure il terreno), ai lavori per lo stadio, per un settore giovanile di livello. E dopo 10 mesi, non vede ancora nulla. Conte è uno convinto che, con lui allenatore, cresce la squadra, ma anche la società. Ed è per questo che non pensa affatto di girare le spalle e di andare via. Solo se De Laurentiis non fosse contento del suo lavoro, potrebbe pensarlo. Ma non è così, anzi. Il padrone del Napoli è soddisfatto per l’incredibile e straordinario percorso della squadra e la sua gestione. Insomma, avanti insieme. E poco importa se De Laurentiis vede sempre più rifulgere la stella del suo allenatore. Come ai tempi di Sarri, di Ancelotti e di Spalletti. Stavolta non ne farà un dramma. Un vincente come Conte, De Laurentiis se lo terrà strettissimo. Ma nel frattempo, tutti lo vogliono.

 

Fonte: Il Mattino

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