Vivo, ad un passo dal sogno, oltre le aspettative estive: a tre punti dall’Inter, il Napoli ci crede. Lo sa bene Lele Oriali, coordinatore dello staff tecnico, che è sincero a Radio Crc raccontandosi:
«Né io né il mister ci aspettavamo di trovarci in questa posizione in classifica a nove giornate dalla fine. Ma adesso siamo pronti a tutto. L’obiettivo all’inizio era quello di qualificarci per le coppe europee. La speranza è che i giocatori rientrino dalle loro rispettive nazionali in buone condizioni e senza nessun infortunio».
CORSA. A nove giornate dal termine del campionato tutto è ancora possibile: «Mi piacerebbe lasciare un bel ricordo in questa città. Per lo scudetto è lotta a tre: oltre a noi ci sono Inter e Atalanta, più avanti di tutti per organico ampio e competitivo, mentre sono venute a mancare squadre come Milan e Juventus». Oriali, uomo di riferimento per Conte, figura preziosa all’interno dello spogliatoio, accanto alla squadra, rivive il percorso dall’estate a oggi: «Fin dall’inizio i giocatori hanno cercato di mettere anima e cuore in campo, abbiamo trovato un ambiente molto collaborativo. Siamo stati agevolati dal fatto che la squadra fosse reduce da una stagione negativa e i calciatori non vedessero l’ora di rilanciarsi».
LEGAME. Tra Oriali e Conte c’è un rapporto speciale, di stima e fiducia. I due hanno lavorato insieme in Nazionale, all’Inter e ora a Napoli: «Antonio è un fuoriclasse», dice Oriali. Che poi aggiunge: «Si fa voler bene da tutti, è schietto, leale e sincero, anche se in alcuni casi questo può rappresentare un problema, soprattutto in un ambiente come il nostro dove ci sono perdenti di successo e bugiardi di successo. Si contraddistingue per la sua capacità di riuscire a creare un gruppo eterogeneo, unito, coeso e i risultati si vedono anche per questo».
Oriali svela un doppio retroscena legato al suo passato: «Avrei voluto continuare gli studi. Ho pensato anche di fare l’allenatore, ma ho cambiato idea quando ho pensato che avrei dovuto stilare e buttare giù una formazione e poi dire ai giocatori chi avrebbe giocato e chi no. Mi sarei sentito molto in imbarazzo», ammette. Oriali parla anche del suo rapporto con gli arbitri vissuto da bordocampo e delle decisioni più delicate: «Le gestisco come tutti. Quelle degli arbitri le rispetto e le accetto, quelle prese dal Var invece le digerisco di meno, perché lì un arbitro ha la possibilità di rivedere gli episodi».