A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità: “Sono molto tranquillo e sereno, non mi ha fatto piangere il pareggio di ieri. Perché è un momento in cui, al di là della fiammata con l’Inter e della partita con la Fiorentina, il Napoli ha un trend di difficoltà nelle ultime settimane. Il Venezia veniva da pareggi anche con squadre importanti. Non mi ha colpito più di tanto il pareggio, devo essere sincero. Pensavo, piuttosto, che la partita dell’Atalanta sarebbe andata diversamente, mi aspettavo di meglio. L’Atalanta fa sempre una buona partita, ma Gasperini non riesce a battere l’Inter. Mi sarebbe piaciuta la vittoria dei bergamaschi, sarebbe stato il miglior risultato per il Napoli se l’Atalanta avesse vinto. A quel punto sarebbe stato molto interessante vedere tutte e tre a pari punti. Però se una squadra come l’Inter vince 2-0, va bene così. Il Napoli è in linea con quanto ci si aspettasse dopo gennaio. Se entra il palo di Raspadori, o se Lukaku segna, la partita finisce 1-0, come abbiamo vinto tante altre partite. Non è una squadra che domina, è una squadra che produce un paio di occasioni e deve assolutamente metterle a frutto, altrimenti finisce così. A queste condizioni, si può sognare lo scudetto perché la matematica ti dice di sì. La partita che hai fatto con l’Inter ti dice che hai le energie nervose. Quella con la Fiorentina ti dice che hai l’organizzazione. L’organizzazione, insomma, l’hai trovata, anche con questo nuovo assetto di gioco. Sognare sì, lavorarci sì. Diventa più complicato, però, dopo i risultati di ieri e non solo. Diventa complicato se perdi a Como, se pareggi all’ultimo minuto con la Roma o in casa con l’Udinese. Non c’è una di queste partite che ti ha penalizzato più delle altre. Tutte insieme non ti danno un ritmo da scudetto. Cosa deve succedere per rendere il sogno realtà? Non lo so, ipotizzo che Lukaku inizi a segnare, o che un altro attaccante come Neres o Raspadori siano all’altezza di sostituire Kvaratskhelia. Ma non è tanto una questione di sostituire Kvaratskhelia. Certamente, un po’ più di concretezza sarebbe importante. Ci vorrebbe una vigilanza emotiva, una gestione nervosa. Dovrebbero combattere veramente, come quando Simeone si butta di faccia sul pallone con la Juve. Quel tipo di grinta lì, secondo me, sarebbe molto utile. Crederci, insomma. Non si può giudicare un allenatore su mezza partita. Conte è venuto qui e ci ha portato a un livello che era impensabile all’inizio dell’anno. Ha avuto un mercato di gennaio disastroso che ha amputato la rosa, quindi insomma, certamente non ha forzato le cose. Non lo capisco, davvero. Io penso che Conte stia facendo quello che ci si aspettava e forse anche di più“.