Tacconi tra un mese ai Quartieri spagnoli per donare un’opera: «Il mio quadro con Diego al Murale»

«Anche grazie a lui sono nella storia»

La data è già fissata, il 14 aprile. Quel giorno Stefano Tacconi tornerà a Napoli per “incontrare” Diego Armando Maradona. Suo rivale, suo amico. Non si vedranno a Fuorigrotta, dove il 5 novembre dell’85 Diego lo beffò con un pallonetto su punizione, gol passato alla storia come quello che sette mesi dopo fece all’Inghilterra nel Mondiale messicano. «Diciamo che devo essere anche grato a Maradona, sono nella storia anche io per quel gol subito a Napoli».

Tacconi non ha perso l’ironia nonostante i problemi di salute, con quell’aneurisma che tre anni fa gli ha cambiato la vita. Ha fatto questa battuta l’altra sera ai fratelli Marcello e Sergio Franchi, che a Milano si dedicano a particolari opere d’arte, dalle poltrone rivestite con le immagini di grandi personaggi ai quadri realizzati con resina, glitter e sassolini. Ne regalarono uno a Tacconi, realizzato su una foto del portiere della Juve e di Maradona dopo una sfida a Torino vinta dal Napoli.

Scambiata la maglia con un avversarioDiego aveva sulle spalle quella bianconera. Abbracciò Stefano, gli diede una carezza e tornò negli spogliatoi felice perché una vittoria sulla Juve non era (e non sarà mai) come le altre. Non a caso, quando sbarcò a Napoli, i tifosi chiesero a Maradona di battere i bianconeri, non di vincere lo scudetto, obiettivo che sembrava quasi impossibile.

Quel quadro Tacconi e i gemelli Franchi lo porteranno a Napoli appunto il 14 aprile e lo sistemeranno davanti al Murale di Diego, in quel Largo de Deo che è diventato Largo Maradona da quando è cominciata la processione dei tifosi di tutto il mondo. «Quest’opera, con l’abbraccio di Maradona, è un pezzo della mia vita. Me l’hanno regalata anni fa i gemelli Franchi e ho deciso di consegnarla idealmente a Diego. Quella punizione? Se ne parlerà sempre… Quando i Franchi, i “gemelli Milano”, mi hanno detto che avrebbero portato un trono con le immagini di Maradona ho deciso di accompagnarli a Napoli e di donare quel quadro ai Quartieri spagnoli. Perché devono vederlo e ammirarlo tutti nella città dove Diego ha vissuto i suoi anni più belli».

Anni di grandi ed esaltanti sfide tra il Napoli e la Juve, rimaste nel cuore di Tacconi, come quel quadro. «Realizzeremo un’altra copia per Stefano, certo. E gliela doneremo dopo essere venuti a Napoli. Un grandissimo gesto, da campione a campione, nel ricordo di un calcio in cui c’erano uomini di spessore come Diego e Stefano», spiega Sergio Franchi, che iniziò questa attività artistica collegata ai personaggi del calcio anni fa, con una poltrona per Moratti, allora presidente dell’Inter.  Fonte: Mattino.it

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