Buongiorno: il suo sgarro culinario, la città e il suo incubo come attaccante

Buongiorno: il suo sgarro culinario, la città e  il suo incubo come attaccante

 

Tratto dall’intervista rilasciata a Il Mattino

Da torinese, cosa l’ha stregata di più di Napoli?
«Mi trovo meravigliosamente, sono affascinato dalla gente, dal cibo, dal clima, dal calore delle persone. Poi qui ho parenti, perché i miei nonni sono di Cardito e quindi nel mio destino, forse, c’era già scritto che avrei dovuto indossare questa maglia. Ogni giorno che passa mi trovo meglio: le persone ti danno forza in maniera costante».

Lo sgarro culinario che fa?
«La pasta e patate con la provola. Ne vado matto. È il regalo che mi concedo quando so che me lo sono meritato».

L’attaccante da incubo?

«Di forti ce ne sono tanti, da Retegui a Kean che sono con me in Nazionale. Ma l’ansia che mi dava Lukaku non me la dava nessuno. Ogni volta che lo affrontavo con il Torino sapevo che sarebbe stata dura. E quando ci siamo rivisti a Castel Volturno ero contento. Ma devo dire che anche lui lo era al pensiero che non lo avrei dovuto più marcare…»

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