Valerio Antonini, presidente del Trapani, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC: “De Laurentiis? Un fenomeno assoluto. Quello che ha fatto a Napoli è eccezionale. Ha preso un squadra in Serie C inesistente e l’ha portata ai piani alti lottando per lo scudetto. Ha portato allenatori del calibro di Ancelotti e Benitez. Il rapporto tra me e Diego Armando Maradona si era consolidato negli anni poiché abbiamo lavorato insieme in Sudamerica per tanti anni. Non solo sono convinto che Diego sia stato assassinato, ma ho da anni tutta una serie di informazioni che gestivo direttamente poiché spesso con Diego andavamo in viaggi di lavoro in Venezuela, Cuba. Ne ho vista di cotte e di crude per cui potevo scrivere un libro. C’erano personaggi che ruotavano intorno a Diego che hanno contribuito in maniera chirurgica a quello che è successo e mi riferisco a chi gestiva la parte legale, che gli faceva firmare tutto ciò che doveva firmare anche quando Diego non era in buone condizioni. Tutte queste cose sono successe da anni. L’avvocato Matias Morla è il principale responsabile e il colpevole della morte di Diego poiché è lui che ha nominato le persone che facevano parte del suo entourage che si occupavano anche di controllarlo, ma che in realtà lo facevano ubriacare e lo facevano ridurre in pessime condizioni per poi abbandonarlo. Il 30 ottobre 2019 ero con lui nella casa che aveva affittato a Buenos Aires per il suo compleanno. Non c’era nessuno dei figli. Durante il suo compleanno i membri del suo entourage gli passarono da bere l’inverosimile, tanto che chiamai la governance per dirgli che non stava bene ma loro continuavano a dargli birra e vino. Ad un certo punto arrivò la figlia Giannina e si scontrò verbalmente con Morla poiché il padre era in condizioni impresentabili. Nella totale indifferenza, gli fu risposto davanti ad una trentina di persone che Diego era così e stava bene e che loro non erano nessuno per ridurlo in quella maniera. Quella sera capii che nessuno di quelle persone volevano veramente bene a Diego. Dopo mezz’ora mi ritrovo Diego a firmare dei fogli in bianco che servivano a qualcuno per poter dire di essere intestatario del brand e del nome di Maradona. Diego ha ricevuto decine di milioni di commissioni ma questi soldi finivano su un conto corrente svizzero che posso fornire alle autorità di Buenos Aires qualora me lo chiedessero, cointestato a Matias Morla. Inizialmente Diego aveva un conto corrente intestato solo a lui dove venivano versati gli importi alla commissione che lui aveva generato. Quando Morla cominciò a raffigurare Diego agli inizi del 2015, mi chiamò per dirmi che il corto corrente di Maradona è cambiato e di pregarmi di trasferire i soldi su quel conto. Rimasi interdetto in quel momento poiché era evidente che dietro questo interesse di Morla, c’era un suo secondo fine che era quello di poter mettere mano al capitale di Maradona e di poter disporre di quei soldi. Morla voleva controllare interamente il patrimonio di Maradona. Diego aveva grande stima di De Laurentiis poiché è difficile parlare male di lui: ha fatto diventare il Napoli una squadra importante. E vi avverto: non abbandonate Maradona! Diego ha portato la bandiera di Napoli ovunque. Non è un fatto secondario quello che è successo, date voce a questa storia. Credo che sia giusto ricostruire la verità. Un uomo come Diego non doveva morire in quel modo. Ci sono dei responsabili ben precisi e vanno puniti”.
Fonte: Corriere dello Sport