Diversi sistemi di gioco, posizioni, dettami tattici. Da agosto ad oggi, il Napoli di Antonio Conte ha cambiato faccia diverse volte. Lo sottolinea il Corriere dello Sport: “Difesa a tre e a quattro con Politano che la trasforma a cinque; il tridente, due trequartisti a supporto del centravanti; le due punte con la difesa a tre/cinque e tre mediani; la difesa a quattro e tre linee da due. Per dirla con i numeri che non piacciono agli allenatori – perché riduttivi – ma che sono utili per sintetizzare al massimo la comprensione:
il Napoli ha giocato con il 3-4-2-1 dalla prima alla quarta giornata di campionato; poi è passato al 4-2-2-2 dalla quinta all’undicesima (con la variabile Politano in fase difensiva); dalla dodicesima alla ventiquattresima è andato in scena il 4-3-3; e nelle ultime quattro, in piena emergenza, via con il 3-5-2. In Coppa Italia contro il Palermo, nei sedicesimi, fu anche 4-2-3-1. Una tantum, certo, ma sono comunque cinque storie diverse. Con una sola anima: il Napoli ha sempre interpretato le sue partite facendo della pressione alta e dell’intensità un mantra. E ora? Le cose stanno così: gli infortunati Anguissa, Mazzocchi e Neres sono sulla via del recupero, nei prossimi giorni Conte capirà chi potrà recuperare già domenica a Venezia e chi invece dovrà aspettare fino al Milan dopo la sosta. Primo risultato: nuova varietà di soluzioni dal primo minuto e a partita in corso. Secondo: il ritorno di Neres offrirà la possibilità di rispolverare il tridente. Volendo, certo: è stato chiarissimo, il signor Antonio, fino alla fine della stagione non guarderà in faccia a nessuno e giocherà chi lo merita. Testuale.”