A “1 Football Club“, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mario Ielpo, avvocato ed ex portiere di Milan e Lazio.
Di seguito, un estratto dell’intervista.
Ieri la Lazio ha fatto qualcosa di epico, vincendo al 97° minuto…
“La Lazio è una squadra che in campionato aveva impressionato tantissimo, giocando un calcio bellissimo. C’è stato un momento in cui sembrava la migliore di tutti dal punto di vista del gioco espresso. Poi, come è normale, ha avuto un calo, ma adesso, dopo la vittoria contro il Milan, mi sembra che sia tornata a quei livelli. Qualità tecniche e capacità della squadra sono evidenti, ma ci sono anche dei problemi da considerare.”
Ha parlato del Milan. Trova delle analogie tra la situazione attuale dei rossoneri e quella vissuta dal Napoli lo scorso anno?
“Spero che le analogie ci siano, nel senso che mi auguro che sia altrettanto semplice per il Milan uscire da questo momento difficile. Il Napoli, però, ne è uscito grazie a scelte importanti, come l’arrivo di Antonio Conte. La differenza sta nella struttura societaria: il presidente del Napoli, De Laurentiis, nel bene e nel male decide tutto da solo e, se sbaglia, può rimediare rapidamente. Il Milan, invece, ha una catena di comando meno chiara. Non si capisce bene chi prenda le decisioni, se ci siano diritti di veto o se le scelte vengano condivise tra più figure. Questo rende più difficile fare le mosse giuste.”
Si è parlato molto di Conte e del fatto che potrebbe lasciare Napoli. Tra le possibili destinazioni si è fatto anche il nome del Milan. Ma, alla luce di ciò che ha detto e della struttura della società, non le sembra un’ipotesi paradossale?
“Sì, sembra una strada difficile da percorrere. Però, quando ci sono emergenze, a volte si fanno scelte inaspettate. Potrebbero anche decidere di puntare su un allenatore di grande carisma per dare una sterzata netta. Bisogna ricordare che con Maldini molte operazioni non erano possibili per via dei limiti di budget, mentre oggi sembra che si possa investire di più. Il Milan ha senso solo se resta ai massimi livelli, quindi qualcosa dovranno fare.”
Parlando di leadership, che idea si è fatto nel vedere la fascia da capitano del Milan sul braccio di giocatori spesso protagonisti della movida milanese e molto attivi sui social, con atteggiamenti particolari e look eccentrici anche in Champions League?
“Mi sembra chiaro il riferimento a Theo Hernandez. Credo che il problema principale sia stato l’assenza di un capitano riconosciuto. La fascia ha peregrinato troppo da quando Calabria non è più stato titolare fisso. Da Hernández a Maignan, sembrava che ogni partita la portasse qualcuno di diverso. Un capitano dovrebbe essere un punto di riferimento per i compagni e rappresentare il Milan dentro e fuori dal campo. Questa incertezza ha inciso sulla leadership della squadra.”
Da ex portiere, ritiene ancora Maignan il numero uno della Serie A? E chi sono i suoi tre portieri preferiti nel campionato italiano?
“Maignan sta attraversando un momento complicato. Ha dei difetti strutturali che prima non incidevano sulle sue prestazioni, mentre adesso, in una fase di minore tranquillità, emergono in maniera più evidente. Detto ciò, credo che sia ancora tra i migliori. Per quanto riguarda la top 3, è difficile dirlo. De Gea ha fatto partite straordinarie, dunque lo metto al primo posto. Al secondo ci metto Carnesecchi, mentre Provedel è stato molto continuo e lo metto al terzo. Caprile, da quando è andato via dal Napoli, ha fatto delle partite clamorose al Cagliari. La notizia positiva è che l’Italia, ultimamente, fatica a produrre grandi attaccanti, ma per quanto riguarda i portieri e i difensori sembra difendersi piuttosto bene. Storicamente siamo sempre stati una scuola di portieri e difensori. Anche oggi, nonostante i cambiamenti nel calcio, continuiamo a sfornare estremi difensori di qualità.”
Meret è fuori dal podio dei migliori portieri di Serie A?
“Diciamo che ha avuto un calo abbastanza importante. Ha ancora la possibilità di dimostrare il suo valore da qui alla fine del campionato. Vedremo se riuscirà a entrare tra i migliori tre con prestazioni importanti.”
Qual è la sua favorita per lo scudetto e perché?
“Qualche tempo fa avevo detto che, in caso di pareggio tra Napoli e Inter, l’Atalanta sarebbe potuta entrare in corsa come terza forza del campionato. Alla fine ha pareggiato anche l’Atalanta, quindi questo scenario non si è verificato e, anzi, i bergamaschi mi hanno un po’ deluso. Ad oggi vedo Inter e Napoli sullo stesso piano: l’Inter ha qualcosa in più, ma mi sembra un po’ in debito di ossigeno. Il Napoli, invece, potrebbe aver trovato la svolta con l’ultimo pareggio e da qui in avanti potrebbe fare molto bene.”