Dalla modifica del decreto dignità al prelievo sul betting. Poi sgravi diritti tv e agenti: c’è il piano calcio
Lo scontro istituzionale tra calcio e politica raggiunse il suo apice – o il punto più basso, a seconda delle prospettive – a ottobre 2023, nei giorni bui della polizia a Coverciano per il caso scommesse. La Lega di Salvini e Fratelli d’Italia chiesero pubblicamente la testa di Gravina per cambiare il calcio. Oggi la stessa maggioranza parlamentare ha fornito un assist al pallone: la settima commissione del Senato ha approvato le linee di indirizzo che stileranno l’agenda del governo sul tema. L’Esecutivo non ha soltanto recepito l’invito a fare qualcosa per un movimento che impatta per 11 miliardi sul Pil e che fatica sempre ad autoriformarsi, ma ha condiviso tutte le tappe che hanno portato al documento, fortemente sostenuto dal ministro per lo Sport Andrea Abodi. La sua presenza alla conferenza di presentazione del piano, insieme a quella di Salvini, è stato un segnale inequivocabile di unità d’intenti. Da qui a breve, Palazzo Chigi dovrebbe raccogliere tutti gli spunti emersi in un vero e proprio “Decreto Calcio”.
SCOMMESSE. La novità che può impattare maggiormente in positivo sulle tasche di società e federazione è la modifica dell’articolo 9 del “decreto dignità” del 2018 che vieta la pubblicità su giochi e scommesse. Il provvedimento nacque con il governo gialloverde, fortemente voluto dall’ex ministro Di Maio, come uno 
strumento per contrastare ludopatia e gioco illegale. Attualmente, però, si stima che il volume d’affari complessivo di questo “settore-ombra” ammonti a 25 miliardi di euro, più del doppio del pre-pandemia. L’erario perde ogni anno miliardi. A sfruttare il sistema parallelo a quello dei bookmaker autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tra l’altro, è in genere la criminalità organizzata, che così ricicla importanti somme di denaro. Sempre sulle scommesse, viene prevista la destinazione dell’1% dei proventi del betting per l’istituzione di un fondo per i nuovi stadi, per il calcio femminile e per i giovani, oltre a finanziare progetti sociali di contrasto alle devianze. La Figc chiedeva da anni questi provvedimenti. «Ripristinare la pubblicità determina un discrimine tra gioco legale e illegale», il pensiero di Abodi. Che poi ha risposto alle critiche piovutegli addosso soprattutto da Pd e 5 stelle: «Mi indigna sentirmi dire che sono asservito a logiche di interessi terzi, perché a me interessa solo il bene comune».

INIZIATIVE. Con le linee guida il governo si impegnerà ad ammodernare gli stadi e a creare una cabina di regia sugli impianti con un commissario per accelerare i tempi verso Euro 2032, ma anche a introdurre sgravi fiscali, a modificare la legge Melandri per arginare la crisi della vendita dei diritti tv, a finanziare il calcio femminile, a ridefinire la disciplina sugli agenti, a contrastare con maggior decisione la pirateria e a valutare modifiche al sistema della giustizia sportiva. «Sono cose che si dicono da tanti anni, ma che il mondo del calcio non ha mai saputo realizzare», ha affermato in conferenza il senatore Paolo Marcheschi (FdI), promotore dell’iniziativa. «È una svolta e i tempi saranno brevissimi», la promessa di Abodi, secondo il quale «la priorità sarà la questione stadi». Un argomento caro anche a Salvini: «Sburocratizzare è nostro dovere, ma non dipende solo dal governo. A Milano si sono persi 5 anni per tornare alla proposta iniziale dei club, cioè il nuovo San Siro accanto al vecchio». Arrivare all’inversione di rotta non sarà facile: dopotutto, in Italia esiste una legge ad hoc per costruire nuovi impianti (l’età media è di 68 anni, contro i 38 della Germania e i 35 dell’Inghilterra) che viene puntualmente disapplicata. Salvini ha infine negato che si possa reintrodurre la tassazione agevolata per i calciatori in arrivo dall’estero. «Ci sono troppi stranieri e troppo scarsi– le sue parole – Invece di chiedere sconti per prendere i bidoni, i club dovrebbero imparare dalla Liga e investire nei vivai. Poi non possiamo lamentarci se la Nazionale va male». Fonte: CdS