Il problema, se così lo si vuol definire, esiste da inizio stagione. Il Napoli, rispetto a quanto creato, finalizza poco. Troppo poco. Nel post gara della gara di domenica sera, lo ha ribadito anche Antonio Conte. Il CdS scrive: “La percentuale realizzativa contro l’Udinese è stata del 5.5%, un dato di per sé riduttivo se riferito alla singola partita. Il fatto, però, è che bisogna ampliare la visuale: e così viene fuori che in ventiquattro giornate di campionato, il Napoli ha viaggiato finora con una percentuale di realizzazione pari al 12.1% contando i tiri complessivi, 323, e i gol, 39. Uno ogni otto conclusioni. E ancora: 90 su 323, i tiri nello specchio della porta, ovvero il 28%. È del 43,3%, invece, la percentuale delle reti segnate rispetti ai tiri indirizzati nello specchio. Il Napoli comanda la Serie A e lo ha fatto in totale per 17 giornate, ma rispetto alle prime sei squadre della classifica è quella che segna meno: sesto attacco alle spalle di Inter, Atalanta, Lazio, Juventus e Fiorentina. La media gol/partita è di 1,6. Inoltre, nelle ultime 10 partite, il Napoli ha segnato 18 gol, di cui 7 con gli attaccanti. Neanche la metà”
Sesto attacco: 39 gol su 323 conclusioni, punte poco incisive
