Il Napoli nell’ultima ora di calciomercato ha piazzato un colpo per la Primavera, acquistando il centrocampista classe 2007 Ivan Anic.
Si è giocata ieri sera allo stadio “Diego Armando Maradona” la gara Napoli-Udinese, valida per la ventiquattresima giornata del campionato di serie A.
I friuliani di coach Kosta Runjaić stanno attraversando un ottimo momento di forma in questo scorcio di stagione, potendo contare anche su una rosa al completo. Si è fermata invece al 92′ di Roma-Napoli la striscia di sette successi consecutivi dei partenopei di Antonio Conte, chiamati immediatamente a dimostrare di non aver subito alcun contraccolpo dal punto di vista psicologico. In realtà il Napoli sfodera una partita bruttina e porta a casa un pareggio meritatissimo per i friulani.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il vero errore: premessa doverosa, ho apprezzato la conferenza stampa di mercoledì scorso da parte di Manna, che si è preso le responsabilità del brutto mercato dí gennaio del Napoli. Detto questo, comprendo anche che per Garnacho o Adeyemi ti chiedano la luna e il Napoli non si voglia far prendere per il collo. Tuttavia dimenticare di aggiungere alla rosa un difensore centrale dopo il rifiuto di Danilo (con diversi giorni di mercato ancora disponibili) e’ stato grave. Ancora più grave se possibile, con l’infortunio di Olivera e con Spinazzola da una vita troppo cagionevole e inaffidabile sul piano fisico, e’ stata la scelta di non voler investire nemmeno un milione di euro per il prestito di Biraghi. Con i due ragazzi fuori e col “mistero” Buongiorno (sono due settimane che sto ragazzo si allena e non entra nemmeno nel finale, qualcuno ci spieghi) ti ritrovi praticamente senza rotazioni…
- I due cambi…improponibili: sicuramente Lukaku e Neres non hanno brillato ieri sera, però insieme a Mc Tominay erano gli unici calciatori a dare sensazione di pericolosità in casa Napoli. Ecco perché quando sono entrati Simeone prima e Okafor dopo sono rimasto particolarmente sorpreso. L’argentino è bravissimo a lottare su ogni pallone quando c’è da difendere il risultato, ma ha uno scarso feeling col gol. Lo svizzero invece è appena arrivato e anche nei pochissimi minuti giocati ha palesato una condizione imbarazzante, nota a tutti. Premettendo che tutto il Napoli è apparso bloccato psicologicamente, personalmente io non toglierei mai i due calciatori più’ pericolosi se i ricambi non sono dello stesso livello.
- Il cubo di Lobo: fino a un mese fa a Napoli c’era un vero e proprio Re del centrocampo, Stan Lobotka. Tuttavia nell’ultimo periodo lo slovacco è calato tantissimo nel suo rendimento, sbagliando tanto sia in appoggio che in copertura. Dalla sfida di Bergamo, dove Conte provocatoriamente mando’ a scaldare Gilmour, proseguendo poi nel primo tempo contro la Juventus e persino a Roma. Quattro prove, compresa quella di ieri, di cui non si può essere soddisfatti perché “Lobo” resta il vero fosforo del Napoli che non può e non deve mancare proprio in questa fase. Sicuramente non avere Olivera, che insieme a Di Lorenzo si accentra spesso creando superiorità a centrocampo, e’ uno svantaggio. Però non giustifica totalmente queste prove incolori. Serve trovare la giusta energia subito…
- La “querelle “biscardiana”: mi sono tenuto ben lontano in questi giorni dalla polemica tra il direttore di Sportitalia Michele Criscitiello e il giornalista partenopeo Manuel Parlato (a cui va comunque la mia solidarietà per il trattamento subito in diretta). Resto però della mia idea originaria: il calcio è un gioco dove c’è spazio per ironia e prese in giro (NON CERTO QUELLO CHE SI SENTE NEGLI STADI A SFONDO RAZZISTA!). E allora la gag sul mercato del Napoli mi è piaciuta? Personalmente l’ho trovata di bassa lega, non era particolarmente simpatica ma neanche troppo offensiva, così come la replica del giornalista partenopeo che ha semplicemente provato a far valere le sue ragioni. Quello che succede dopo, tuttavia, sembrava riportarci indietro negli anni a “IL PROCESSO DEL LUNEDI'” dove caciara, urla e clamore al grido di SCOOB andavano a ricoprire una povertà di contenuti che, non ce ne voglia il direttore di Sportitalia, è ormai evidente da parecchi anni. Certamente tutti i personaggi coinvolti ne hanno guadagnato in termini di popolarità e di visualizzazioni on line, riuscendo a portare l’acqua al proprio mulino e garantendosi una notorietà mediatica mai raggiunta prima nella loro vita. Mancava soltanto il pronostico col pendolino…Insomma roba da far sobbalzare dall’oltretomba il grandissimo ALDONE BISCARDI …
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore
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