“C’è un problema, Houston, in questo Napoli che fila dritto verso un sogno e che però, gratta-gratta, s’accorge di essere improvvisamente sottodimensionato: perché là in mezzo, dove si racconta si nasconda la verità, anche Scott McTominay non ha un omologo o un alter-ego e da quando è entrato in campo (seconda giornata, a Cagliari) gli è stato rigorosamente proibito uscirne: c“. Stesso discorso vale per Anguissa. Lo si legge su La Gazzetta dello Sport. Antonio Giordano aggiunge: “E adesso? Quindici partite alla fine e il vuoto rimane, anche se Billing ormai si porta una ventina di giorni di lezioni con sé e magari riesce ad afferrare il senso autentico della competizione; e poi c’è Gilmour, magari ci scappa di non considerarlo solo un classico playmaker o anche no; e infine rimane Raspadori, che a destra è chiuso da Politano e Ngonge, a sinistra sa di avere Neres e ora Okafor, mentre in mezzo all’area sembra stabilito che se la giochino Lukaku con Simeone: non gli resta che inventarsi jolly – magari in attesa che torni il mercato e il “maestro”, De Zerbi, ricominci a corteggiarlo come ha fatto in questi ultimi trenta giorni“.