Dopo il pareggio nel derby, Simone Inzaghi ha presentato una sorta di conto di errori dubbi capitati all’Inter e non sanzionati dagli arbitri: “Un rigore clamoroso non dato: l’ho rivisto, meglio che non lo rivedo perché è peggio. Il Var dovrebbe intervenire, sono cinque-sei gli episodi capitati all’Inter. Sono cinque-sei volte, su di noi è stata fatta giurisprudenza. È un periodo un po’ così: la finale di Riad, l’intervento su Thuram nella gara col Bologna, il fallo di mano del leccese Baschirotto e quello su Lautaro contro l’Empoli“. Mentre Antonio Conte non ha criticato la direzione di Fabbri contro la Roma, con due episodi dubbi in area giallorossa. Resta l’errore dell’arbitro sull’ammonizione di Politano, perché non era simulazione. Conte non ha risparmiato parole non proprio dolci agli arbitri in questa stagione: “Se c’è un errore il Var deve intervenire“, negando la punibilità dell’intervento di Anguissa che portò al rigore sbagliato da Calhanoglu. Si sa, Marotta è un dirigente che ha aumentato di molto il suo potere in questi anni e gode della stima del presidente Gravina, che, al contrario, ha avuto diverse frizioni con De Laurentiis. Le polemiche legate al Var hanno portato il neo presidente dell’associazioni arbitri Zappi ad aprire alla possibilità del Var a chiamata: “Credo che una giustizia sostanziale debba prevalere. Mi piacerebbe che un capitano o un allenatore possa alzare il braccio per chiedere una on field review, vorrei che il rugby insegnasse al calcio questa capacità di aprirsi alla trasparenza totale“. Tuttavia, siamo ancora lontani da ciò.
Fonte: Il Mattino