Tre tiri, tre gol, ma mica potrà sempre essere così. In realtà non si capisce bene se ce lo si auguri, o cosa. La Gazzetta nella sua analisi parla di un Napoli affamato e concentrato, ma allo stesso tempo lancia una sorta di monito: non può accadere ogni volta, non sempre la rosa sarà al completo.
Forse ci si dimentica che il Napoli gioca da più di un mese senza Buongiorno ed aveva perso Kvara già da un po’. Si legge: “Il Napoli di Bergamo è stato impressionante per concentrazione, non ha staccato l’attenzione per un solo secondo, neppure la minima distrazione. L’Inter invece anche ieri, nel primo tempo, è sembrata in deficit di rabbia e anche ieri si è distratta sul 2-0 rischiando l’ennesima rimonta. Su questo piano, comanda il Napoli. Anche per merito del generale Conte, primo fattore del sogno, per come ha rigenerato un ambiente depresso e trasfigurato uomini, tipo Di Lorenzo, Politano e Anguissa. Napoli è ai suoi piedi, con megafono o senza. I 5.000 di Capodichino spiegano bene che razza di spinta possono ottenere dal popolo i Conte boys. E al Maradona, bacino d’onore, il Napoli ospiterà Juve, Inter, primo competitor, e Milan. Anche il calendario ha un volto amico. Tutto questo non significa che Conte abbia già lo scudetto in tasca. Non sempre potrà segnare 3 gol con 3 tiri in porta e non sempre potrà contare su tutti i titolari. I problemi che ha Inzaghi nel sostituire Calhanoglu e Mkhitaryan, rientrato ieri, ce li avrebbe anche Conte: non c’è un’alternativa vicina al rendimento dei tre titolari in mediana. La strada è lunga.”