A volte, semplicemente, non va: l’addio di Kvara ai compagni

Dopo Kim e Osimhen, è andato via anche il terzo simbolo dello scudetto: Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano ha preparato la valigia e si è diretto a Parigi, lasciando ai tifosi un po’ di rammarico e ricevendo sia auguri che qualche improperio, come in tutte le storie d’amore che si rispettino. Forse Napoli sperava che fosse amore duraturo, ma a volte, semplicemente, non funziona. Ha salutato Napoli recandosi al murale di Maradona, poi ha salutato i compagni di squadra. Scrive il CdS: “Breve ma intenso, con occhi lucidi, è stato invece il saluto alla squadra: ieri è arrivato a Castel Volturno per l’ultima volta, ha riunito i compagni in sala video, ha pronunciato un discorso in inglese e li ha abbracciati tutti. Uno per uno. E ha abbracciato Conte, gli uomini degli staff e i dipendenti entrando in ogni ufficio della sede. Anche il tecnico ha fatto un breve discorso dedicato a lui, con in bocca al lupo e sincero dispiacere. Poi, via sul van nero guidato da suo cugino: il volo per Parigi è pronto. Il capolista se ne va. Adieu, Kvara. Anzi: mshvidobit. Che in georgiano significa addio”

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