Kvaratskhelia al Psg, De Giovanni “Non verseremo lacrime, nella storia del nostro amore azzurro conserveremo altro”

. Una cresta, un sette che taglia, un pocho pazzo, un Ciruzzo, l’uruguaiano coi capelli lunghi. Non hanno vinto niente ma hanno vinto tutto

Fa discutere, e tanto, i tifosi del Napoli l’addio a gennaio di Kvicha Kvaratskhelia. Sui social è un pullulare di commenti. Tra i tanti, particolare enfasi sta avendo quello dello scrittore Maurizio de Giovanni. Il quale, pur senza nominare il calciatore georgiano che ha trovato l’accordo col Psg, scrive così: «Vuoi qualcosa di bello in casa, una libreria nuova, un cassettone, un tavolo. Trovi un falegname bravissimo poco conosciuto, che ti fa un bellissimo lavoro che tutti ammirano. Lo paghi quanto concordato. Ti saluta e se ne va. Gli auguri buona fortuna. Non è tuo figlio, non è tuo fratello. È un professionista che viene pagato per il lavoro che fa fatto.
Non verseremo lacrime.

Tu hai il diritto di andare dove ti porta la tasca, noi abbiamo il diritto di tenerci il cassettone».

«Ricordando il professionista, scordandoci l’uomo ordinario, francamente dimenticabile.
Nella storia del nostro amore conserveremo altro. Una cresta, un sette che taglia, un pocho pazzo, un Ciruzzo, l’uruguaiano coi capelli lunghi. Non hanno vinto niente ma hanno vinto tutto. Loro sì. Ma tu che ne sai. Tu sei solo uno che ha fatto un bel cassettone».

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