Quello spicchio di stadio è destinato a rimanere orfano delle tante bandiere della Georgia che per due anni e mezzo hanno “colorato” una parte del Maradona. La comunità georgiana a Napoli, e non solo a Napoli, piange la partenza – ormai imminente – del loro idolo, Khvicha Kvaratskhelia.
Per i tantissimi georgiani che vivono e lavorano in città Khvicha è diventato un simbolo, qualcosa di più di un idolo esclusivamente calcistico. Un vero e proprio ambasciatore che attraverso il calcio ha fatto conoscere la Georgia nel mondo e si è anche schierato sul fronte politico in un momento delicatissimo per la storia del Paese. Inevitabile che il suo probabile addio abbia lasciato tanto amaro in bocca per i tantissimi georgiani che sono diventati tifosi del Napoli nelle ultime due stagioni.
Natia Gvirjilia è molto vicina alla famiglia di Kvara e le sue parole sono eloquenti. «Questi sei anni passati in Italia, non sono stati facili – confessa – ma con l’arrivo di Kvara ho cominciato a seguirlo allo stadio e vedere tutti i miei connazionali felici sugli spalti mi faceva dimenticare tutto. Per me è difficile immaginare il Napoli senza Kvara, ma ovviamente tiferò per lui ovunque vada». Natia è una fedelissima. «Ho seguito tutte le partite al Maradona dall’arrivo di Khvicha: è un peccato che vada via. È stata una bella favola, ma sta finendo. Se quello che dicono è vero saranno felici altre squadre ed altre tifoserie perché si godranno le giocate di Kvara. Sono anche sicura però che non sarà mai amato come a Napoli. Non è facile arrivare al cuore dei napoletani ed essere paragonato a Maradona».
Maka Khachoshvili, 37 anni, mediatrice culturale della numerosissima comunità georgiana non accetta neppure l’ipotesi di un addio. «Non deve andarsene – tuona – Non adesso. Vogliamo gioire ancora tutti insieme per un ipotetico scudetto a cui crediamo e che vogliamo festeggiare anche grazie a lui. Kvara merita certamente un top club europeo ed è giusto che vada per la sua carriera, ma non ora». Una pausa prima di metabolizzare il probabile epilogo. «Ci sentiremo più soli a Napoli senza di lui: era diventato il nostro ambasciatore». Tra i tanti georgiani in Italia c’è anche chi, pur non vivendo a Napoli, ha macinato chilometri per essere a Fuorigrotta e vedere Kvara. E il caso di Givi che da Lamezia usa l’alta velocità per vedere le giocate di Khvicha. «Non vorrei che andasse via. Kvara è un georgiano che ha fatto tantissimo per Napoli e per la Georgia. Indimenticabile il primo anno quando ha conquistato tutti. Non a caso i napoletani lo hanno ribattezzato Kvaradona». Sulla stessa linea anche Nina Mamukadze, giornalista georgiana e direttrice di Ermes Tv. «Kvara è nel mirino del Psg dall’estate scorsa ma ora, con l’uscita di Kolo Muani, il trasferimento sembra ancora più probabile. Mi dà l’impressione che, dalla situazione creata al Napoli — intendo l’infortunio, l’arrivo di Neres che ultimamente lo sostituisce spesso e il disguido contrattuale — il Psg stia provando ad approfittarne. Per me è un po’ triste che il Napoli di Conte possa continuare a giocare per lo scudetto senza Kvicha». Nonostante tutto, Nina non ha dubbi sul futuro. «Il fatto che non abbia rinnovato o che non gli abbiano rinnovato il contratto, è indicativo. La situazione è appesa a un filo. È ormai da un anno che il procuratore di Kvara, Jugeli, esplora possibili destinazioni per il suo trasferimento. Loro guardavano verso la Spagna, ma sembra che la proposta dei francesi sia davvero allettante».
Fonte: ilmattino.it