Dal fotovoltaico al risparmio: l’evoluzione dei costi energetici con la transizione sostenibile

Un tema che nutre particolare interesse nei consumatori nel corso degli ultimi anni è quello relativo alla transizione energetica, ossia il cambiamento delle fonti di energia che avrà un impatto notevole sulle bollette, sulle scelte di consumo e sulle abitudini quotidiane. In realtà parliamo di una tematica che va ben oltre questo, perché, con l’obiettivo principale di sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili, il cambiamento in questo senso è globale. Si tratta di una missione importantissima per far fronte alle sfide economiche, sociali e climatiche che stanno segnando la nostra epoca.

Ecco come l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili sta influenzando i costi energetici

Tra i principali elementi della transizione energetica rientrano quindi le energie rinnovabili, ovvero l’aumento dell’utilizzo di eolico, solare, idroelettrico e non solo. In particolar modo in Italia il cambiamento dal punto di vista energetico sta rivestendo un ruolo cruciale all’interno delle politiche energetiche del nostro Paese, tanto che entro il 2030, oltre alla decarbonizzazione e ad una significativa riduzione delle emissioni di CO2, è previsto un deciso incremento delle energie rinnovabili.

Quest’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, come per l’appunto il fotovoltaico, l’eolico e l’idroelettrico, che è già in atto, sta influenzando notevolmente i costi dell’energia, riducendoli. Questa riduzione, legata al passaggio alle energie rinnovabili, ha reso l’approvvigionamento energetico molto più economico e competitivo. In questo senso possiamo fare riferimento ad esempio alla riduzione del prezzo unico nazionale dell’energia, tematica sulla quale poter raccogliere maggiori informazioni sul web, messa in atto nello scorso triennio per via dell’aumento dell’energia verde.

Le ripercussioni della transizione energetica sulle famiglie e sulle imprese italiane

La transizione energetica ha avuto e continua ad avere anche delle fortissime ripercussioni sulle famiglie e sulle imprese italiane. Le prime, ad esempio, hanno beneficiato di incentivi pubblici che hanno supportato l’adozione di tecnologie più efficienti, come pannelli fotovoltaici ed elettrodomestici a basso consumo. In questo senso ha svolto un ruolo cruciale il reddito energetico nazionale, finanziamento in conto capitale finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico, di potenza non inferiore a 2kW e non superiore a 6kW

Per le imprese, invece, bisogna discutere di come l’adozione di pratiche più ecologiche e l’uso di energia rinnovabile abbiano contribuito non solo a ridurre i costi operativi ma anche a migliorare la loro competitività sul mercato. Basti pensare al fatto che in tutto il mondo nel corso degli ultimi 5 anni ben 432mila imprese hanno investito sulla sostenibilità per affrontare al meglio il futuro, inoltre proprio nel corso del primo di questi 5 anni, quindi precisamente nel 2019, c’è stato il picco più elevato con 300mila aziende che hanno cominciato ad investire sulla sostenibilità e sull’efficienza.

In più, tra i leader in Europa, alle spalle del Lussemburgo e dell’Irlanda, rientra proprio il sistema italiano. Moltissime aziende nazionali, infatti, non hanno rinunciato nonostante tutto ad innovare e a scommettere sulla sostenibilità ambientale. Da sottolineare, quindi, è il fatto che la transizione energetica stia già portando benefici concreti per le famiglie e per le imprese del nostro Paese. Tuttavia, sebbene i progressi siano significativi, è fondamentale che l’Italia continui ad investire in infrastrutture e politiche di supporto per consolidare i risultati già raggiunti.

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