Castel Volturno, al centro la bara di Daniele: silenzio e dolore

A Castel Volturno, con i suoi amici azzurri. Il saluto silenzioso e doloroso della squadra partenopea al piccolo Daniele. Da Il Mattino:

C’è tutto il Napoli vicino al dolore della famiglia. Un dolore che è del Napoli. Con grande riservatezza, la sua squadra, i suoi compagni che giocano in serie A e sono primi in classifica, gli hanno reso omaggio a Castel Volturno, tra di loro, senza dirlo a nessuno. Il feretro è arrivato nel centro tecnico del litorale domizio verso le 14 ed è stato piazzato sul terreno di gioco, dove gli azzurri si allenano ed erano tutti ad attenderlo. In religioso silenzio. Ognuno aggrappato alla propria fede. La squadra si è messa intorno alla bara bianca piazzata sul campo per il saluto a Daniele, che lì era di casa, coccolato e osannato da tutti. Da Antonio Conte, che lo ha voluto tante volte insieme a lui anche a pranzo. E da tutti i calciatori. Che hanno firmato le proprie maglie e le hanno donate al papà, alla mamma e al fratello che erano lì nel centro tecnico. E quelle maglie azzurre erano schierate sulla scalinata dell’altare della chiesa di piazza degli Artisti. A rendere omaggio a quel piccolo angelo che era ormai divenuto uno di loro.
LA CERIMONIA Uno strazio. In tanti hanno un fiore in mano, mazzi piccoli. A 12 anni si è ancora dei bambini. Lui e il Napoli si sono abbracciati e non si sono lasciati più dal ritiro di due anni fa a Castel di Sangro. Scese nello spogliatoio accolto come un piccolo principe dopo essere stato notato sugli spalti, perché la malattia lo costringeva a coprire tutto il corpo, nonostante l’afa. E non solo da Simeone da cui «voleva la maglia regalata»: tutto il mondo del Napoli lo ha accolto nella sua famiglia. E lui ha conquistato tutti, con la sua storia di dolore ma soprattutto di speranza e di lotta. Compreso Aurelio De Laurentiis. Il cardinale Battaglia racconta il suo ultimo anno, da amico di Daniele. La gente ascolta silenziosa e gonfia di dolore. Come si fa a non piangere se muore un ragazzino di dodici anni? C’è lo strazio dei giovani che escono dalla chiesa e che si abbracciano. Muti. Le maglie azzurre sono messe tutte in fila. Questi campioni sanno benissimo quanto contano per tanta gente, quanto riescono a fare contenti i ragazzini, quanta aria e luce possono mettere nei loro sogni. Soprattutto nel percorso di una malattia. Una nuvola di palloncini bianchi e azzurri sale in cielo tra applausi, dolore e lacrime. Forse sono più di mille le persone presenti. «Dio vive in Daniele. Daniele era l’amore». C’è anche la maglia biancorossa della scuola calcio Progetto Campanile Pigna Calcio di Pianura che frequentava. Sull’altare i ragazzini amici di scuola, seduti con la sua e la scritta “Sarai sempre con noi, sarai sempre nei nostri cuori”.
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