Il Napoli di De Laurentiis è una società sana

Ultimo bilancio chiuso in utile che garantisce forza e sostenibilità
Come si legge dall’edizione odierna del giornale “Il Mattino”,  acquisti o prestiti non fa differenza, il Napoli ha la forza finanziaria per effettuare investimenti alla riapertura del mercato, se vi sarà la disponibilità di giocatori ritenuti da Conte all’altezza della squadra, protagonista nella prima fase del campionato. E questo perché, nel tempo, De Laurentiis ha costruito un club solido, in grado di affrontare “emergenze” come la mancata partecipazione alla Champions League. La riserva creata grazie agli “scudetti dei bilanci” ha infatti permesso in estate di effettuare acquisti per 152 milioni, con «nessuna acquisizione a titolo temporaneo», come ha precisato il presidente nella relazione allegata all’ultimo bilancio.
Le plusvalenze – un punto forte della sua gestione – si sono quest’anno fermate a 5,5 milioni, così come le cessioni a titolo temporaneo hanno fruttato soli 5,9. Ha inciso ovviamente la mancata cessione di Osimhen, che soltanto in prestito si è trasferito ai turchi del Galatasaray. L’immediata cessione di Victor – base 75 milioni – può essere una chiave per operazioni sul mercato di gennaio, peraltro realizzabili a prescindere da un nuovo trasferimento del nigeriano proprio in virtù della forza finanziaria della società.

Nell’assemblea del 25 ottobre scorso, il club ha deciso di destinare l’utile del bilancio 2023-2024, pari a 63 milioni, interamente alla “riserva volontaria”. Questa somma è liberamente utilizzabile, come dimostra quanto avvenuto in estate, quando il Napoli ha effettuato investimenti vicini o superiori ai 30 milioni per acquistare Buongiorno, McTominay, Lukaku e Neres.

In venti anni di attività calcistica, a cominciare dalla prima stagione in serie C (2004-2005), il Napoli ha fatto registrare 11 bilanci in utile. Gli ultimi due hanno fatto segnare +63 e +80 e c’era stato al termine della stagione 2016-2017 il +66 grazie alla maxi plusvalenza realizzata attraverso la cessione di Higuain alla Juve per 90 milioni: l’argentino era stato acquistato dal Real Madrid per meno della metà (40) tre anni prima. I segni negativi più marcati nelle stagioni post Covid (-18,9, -58,9 e -51,9), appunto prima della clamorosa ripresa nell’anno del terzo scudetto.
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