Il commento di Jo D’Ambrosio: “Napoli-Venezia 1-0 il cuore di Raspadori porta gli azzurri in vetta”

Il Napoli ritrova la vetta della classifica accanto all’Atalanta grazie a una vittoria sofferta e dal sapore epico contro un Venezia combattivo e un portiere, Stankovic, in serata di grazia.

C’è il sapore della fatica, del sacrificio e della passione in questo 1-0 del Napoli sul Venezia. Una vittoria che sa di rivalsa, di perseveranza, di quel cuore azzurro che non si arrende mai. La firma decisiva è di Giacomo Raspadori, entrato dalla panchina come un angelo vendicatore, capace di trasformare una partita che sembrava destinata al pareggio in una serata di gloria per i tifosi partenopei.

Un match ricco di emozioni e tensione

Il primo tempo è un’altalena di occasioni e frustrazione. Il Napoli parte forte, sfiorando il vantaggio con Rrahmani e Kvaratskhelia, ma trova sulla sua strada un muro invalicabile: Stankovic, il portiere del Venezia. Al 36’, il Maradona trattiene il fiato quando il VAR assegna un rigore per un fallo di mano di Idzes. Sul dischetto va Lukaku, il gigante designato per trascinare il Napoli verso la vittoria. Ma il belga si fa ipnotizzare da Stankovic, che para con una freddezza glaciale, mantenendo il risultato sullo 0-0.

Poco dopo, Anguissa spreca un’occasione d’oro, sparando alto un pallone che sembrava già dentro. Il Venezia, dal canto suo, non resta a guardare: Yeboah sfiora il gol in contropiede, costringendo Meret a un intervento prodigioso. Il primo tempo si chiude con un misto di amarezza e speranza per il popolo napoletano, consapevole di aver dato tutto senza trovare il vantaggio.

Il secondo tempo sofferenza, grinta e liberazione

La ripresa inizia a ritmi bassi, con il Venezia che si difende con ordine e il Napoli che fatica a trovare spazi. Lukaku colpisce un palo clamoroso al 65’, su un altro intervento superlativo di Stankovic, che sembra insuperabile. Il tempo scorre, la tensione cresce, e il Maradona diventa una bolgia. Antonio Conte, dalla panchina, cambia le carte in tavola: dentro Raspadori e Politano, fuori Kvaratskhelia e Anguissa. Il Napoli passa a un 4-2-3-1 ultra-offensivo, un assalto disperato per trovare il gol.

Ed è proprio Raspadori, al minuto 79, a rompere l’incantesimo. Un’azione costruita con pazienza sulla sinistra da Neres si trasforma in un cross rasoterra velenoso, che Candela sbaglia a rinviare. Sul pallone si avventa Raspadori con la forza della disperazione, infilando Stankovic con una zampata rabbiosa. È il gol della liberazione, della gioia incontenibile, della rinascita.

Un segnale forte per il campionato

Il Venezia ci prova fino alla fine, ma Meret si dimostra ancora una volta un portiere di grande affidabilità, bloccando l’ultimo assalto veneto. Il triplice fischio scatena l’apoteosi sugli spalti. Il Napoli è primo, accanto all’Atalanta, e manda un messaggio chiaro al campionato: gli azzurri ci sono, pronti a lottare fino alla fine.

Questa vittoria ha il sapore dolceamaro della sofferenza, ma è proprio nei momenti difficili che si vede la grandezza di una squadra. Il Napoli ha dimostrato cuore, carattere e quella determinazione che può fare la differenza. Il sogno continua, e con Raspadori a guidarlo, il popolo napoletano può sognare in grande.

Un giorno all’improvviso m’innamorai di te 

 

Jo D’Ambrosio

CalcioNapolliRaspadori
Comments (0)
Add Comment