Cuore pulsante, aroma inebriante: è il Gran Caffè Gambrinus

Se hai scelto Napoli come meta per le tue vacanze di Natale, oppure sei semplicemente in giro per ultimare compere e regali, cosa fai? Non lo trovi un minuto per poter consumare una splendida colazione, oppure un aperitivo in ottima compagnia? Se non sai dove andare, beh…dirigiti verso un bar storico in Piazza Trieste e Trento: Il Gran Caffè Gambrinus. Il locale nasce nel 1860 come Gran Caffè e subito diventa il salotto della città. La maestria dei più bravi pasticcieri, gelatai e baristi europei fa sì che entri nella rosa dei “Fornitori della Real Casa”, onorificenza che i Borbone riconoscevano solo ai migliori fornitori del Regno delle Due Sicilie. E’ nel 1890, dopo un’accurata ristrutturazione, che il Gran Caffè diviene Gran Caffè Gambrinus. Il nome è quello del leggendario re delle Fiandre, inventore della birra e,m fu associato alla parola caffè con l’intenzione di creare, nell’immaginario, l’associazione tra le due più famose e tanto diverse bevande del continente. Ritenuto luogo di ritrovo antifascista, il locale viene chiuso nel 1938, ma Napoli, senza il suo cuore pulsante non può stare e, agli inizi degli anni settanta, risorge e riprende il suo posto nella vita della città grazie all’intervento di Michele Sergio. Michele Sergio, fu colui che più di tutti credette nel recupero del Gambrinus. Si racconta che quando era uno “scugnizzo” sognava di diventare il gestore dello storico caffè. Il suo sogno si avverò nei 1973. I primi anni non furono affatto facili: infatti, la rinascita dello storico locale fu rallentata da eventi come il colera e il terremoto che paralizzarono la città  partenopea. Grazie al sogno di un bambino, oggi il Gambrinus è ritornato di diritto nella top ten delle caffetterie più belle del nostro paese. I fratelli Sergio, Arturo e Antonio, seguendo le orme del padre, sono riusciti a realizzare il loro sogno: riportare il Gambrinus, ancora una volta, al primo posto tra i locali napoletani. Il bar è il Tempio del caffè espresso napoletano, nonché dei dolci tipici. Il tempo passa, ma resta la meta più ambita da uomini d’affari, imprenditori, attori, cantanti, scrittori, poeti. Da oltre un secolo è tappa obbligata per chiunque venga a visitare la città di Napoli. È veramente emozionante sedersi a prendere un caffè nelle sale interne, dove si sa che si sono avvicendati personaggi del calibro di Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Sartre, Croce, D’Annunzio, Ernesto Murolo, Totò, Eduardo Scarpetta e i Fratelli De Filippo. E tu, caro turista della mia città, amico cosa aspetti? Goditi il salotto di Napoli e perditi tra l’aroma, il sapore e la suggestione che solo quel posto ti saprà dare…
Ludovica Raja

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