Il Napoli ha battuto il Genoa ieri sera al Ferraris per 1-2, gol di Anguissa e Rrahmani, entrambi di testa con assist prima di Neres e poi di Lobotka, colui che è il vero cervello della squadra, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Patrick prova a sorprendere Conte disegnando un 4-2-3-1 con Vitinha nel tris di trequarti, Zanoli alto a destra e Miretti a sostegno di Pinamonti: il piano è una pressione alta e intensa sin dal primo pressing, con una sorta di gabbia intorno a Lobotka. Il cervello di un Napoli che però, la testa, non la perde mai: costruzione lucida e una costante ricerca dell’ampiezza con le sovrapposizioni e le rotazioni degli esterni, supportati dal moto perpetuo di Anguissa e McTominay, attaccanti aggiunti che mandano in tilt Frendrup e Badelj. Una diga fragilissima. Per la verità è morbido tutto il sistema difensivo del Genoa (4-4-2 in fase di non possesso): linee di passaggio libere e il Napoli dilaga sulle fasce. Sospinto a destra da Politano e a sinistra da un gigante di nome Neres. Un ballerino classico che all’improvviso va di capoeira. Altro passo, una velocità di pensiero-azione superiore alla media e la capacità di creare ogni volta un pericolo: non è un caso che firmi il quarto assist della stagione, questa volta per Anguissa. È di Lobotka su punizione, invece, quello del bis di testa di Rrahmani. Il Genoa non alza il pressing e il primo tempo diventa un dettato azzurro: 68.5% di possesso, il 91% di precisione, il triplo della mole di gioco del Genoa dalla metà campo in su. Due gol e una traversa di Lukaku al 5′ contro un brividino su punizione di Pinamonti. Poi, l’involuzione della ripresa”.