Il Genoa lo scorso 19 novembre ha deciso di esonerare il tecnico Alberto Gilardino, sostituendolo col franco-senegalese Patrick Viera.
E’ appena terminato l’anticipo delle ore 18 della diciassettesima giornata tra il Genoa e il Napoli, in programma allo stadio “Marassi” di Genova. I liguri sono reduci dall’improvvisa notizia del ribaltone societario con l’arrivo dell’imprenditore rumeno Dan Sucu, già proprietario del Rapid Bucarest. I ragazzi di Antonio Conte invece in settimana si sono ritrovati con l’infortunio di Alessandro Buongiorno, che si è fratturato due vertebre lombari e dovrà stare fermo un mesetto. A vincere sono ancora una volta i partenopei che, dopo un primo tempo perfetto, rischiano tantissimo nella ripresa grazie a un Genoa gagliardo.
TOP
Meret– E’ il migliore in campo per distacco. Nella ripresa salva il risultato in almeno cinque circostanze. Dispiace che il rinnovo non sia ancora arrivato (sembra un Zielinski bis). Se esistessero ancora degli haters seriali del portiere friulano, forse e’ arrivato il momento giusto per redimersi.
Lobotka– Lo slovacco gioca un primo tempo da professore, impostando e guidando i compagni come un vero direttore d’orchestra. Nella ripresa si piazza tra i due centrali difensivi per gestire tutti i palloni scottanti quando il Genoa aggredisce alto.
Mc Tominay– Alt! Se qualcuno non ha capito la motivazione del voto altissimo si riguardi gli ultimi venti minuti di gara. Insieme a Lobotka e Conte e’ l’unico che ha capito come si portano a casa la partita, gestendo palloni con grande qualità e non facendo ripartire il Genoa. Un finale ECCEZIONALE!
FLOP
Juan Jesus– Qualcuno potrebbe dire che io abbia dei bias su questo ragazzo e forse non sbaglia. Fa girare in velocità Miretti neanche fosse il giovane Pogba prendendo un’ammonizione pesante. Da troppo tempo quando schierato in campo l’avversario riesce a staccarsi e a fare gol posizionandosi girato e con le mani dietro la schiena. Ecco questa immagine non vorrei mai più vederla a Napoli. Nulla di personale perché è un bravo ragazzo, ma inadeguato per un club ambizioso.
Lukaku– La sua partita si ferma nei primi cinque minuti, quando colpisce una traversa di testa e subito dopo manca il piattone al volo a due passi dal portiere. Un paio di volte prova l’uno contro uno con scarsi risultati e poco altro. La squadra avrebbe bisogno del suo sostegno per tenere qualche pallone ma non ci riesce. Non può bastare per meritarsi la sufficienza.
“TOP & FLOP NAPOLI” è a cura di Marco Lepore
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