Un filo diretto. Una storia lunga 90 anni. Tradizione, passione, amore e gol – tanti – dal Brasile a Napoli con bastimenti pieni zeppi di sogni che arrivavano con i dribbling, le giocate e la fantasia che soltanto la scuola Sudamericana riesce a dare. Da sempre terra della “ginga”, di Pelè e dei suoi adepti. Certo, Napoli ha preferito la terra del fuoco con il Dios Diego Armando Maradona, ma anche dal Brasile sono arrivati tantissimi giocatori a rinforzare le fila azzurre.
Un comune denominatore alla voce gol che è cominciato 90 anni or sono e prosegue fino ai giorni nostri con l’arrivo di David Neres all’ombra del Vesuvio. L’attaccante paulista è il 28esimo giocatore brasiliano tesserato dal Napoli. Da Gaetano Ragusa (approdato a Napoli nel 1934) a Neres appunto, passando per autentici campioni del calibro di José Altafini (core ‘ngrato ha segnato qualcosa come 89 gol in maglia azzurra), Luis Vinicio, Cané, Dirceu, fino ad arrivare al bomber per eccellenza: Antonio Careca (96 gol, scudetto, coppa Uefa e Supercoppa in 221 presenze con il Napoli) che formò insieme a Maradona e Giordano la MaGiCa.Come dimenticare poi Alemao, altro protagonista assoluto del secondo tricolore del Napoli. In mezzo giocatori di assoluto valore, ma anche molte meteore o autentici flop giunti dal Brasile. Da André Cruz ad Ignazio Pià e Matuzalem, ma pure le bizze di Edmundo, O Animal. Ed ancora Leandro Guerreiro, Toledo, Cribari, Bruno Uvini e per coprire tutti i ruoli c’è stato spazio anche per il portiere Cabral. Anche nella zona nevralgica, il Napoli ha parlato spesso brasiliano.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Hallan (proveniente dall’Udinese212 presenze ed 11 gol con il Napoli). E siamo ai giorni nostri. Juan Jesus gioca ancora con la maglia azzurra dopo avere vinto lo scudetto con Spalletti. Natan è stata la parentesi dell’anno scorso e Neres è la piacevole realtà di questa stagione. Per lui parlano i numeri: 16 presenze, due gol e sei assist finora con il Napoli. La tradizione continua…Fonte: Il Mattino