Udinese-Napoli, parla il doppio ex: Paolo Miano

Una vita passata a metà tra bianconero e azzurro
L’edizione odierna de ‘Il Mattino’ ha riportato una lunga intervista fatta a Paolo Miano, ex calciatore che
negli anni Ottanta nelle sfide tra Napoli e Udinese i tifosi friulani ricordano con particolare affetto. Il biondo centrocampista originario di San Pietro al Natisone che arrivò in azzurro nella stagione 1987-’88, quella dopo il primo scudetto.
Queste le sue parole sul passaggio sfumato nell’86: la stagione dello scudetto
«Il Napoli a dir la verità mi cercò anche l’anno prima. Andrea Carnevale, mio compagno la stagione precedente in Friuli, si era trasferito in azzurro. Era la prima di campionato e c’era Udinese-Juventus. Io ero ancora in camera in ritiro e la domenica mattina mi arrivò la chiamata di Andrea che mi disse di non giocare perché c’era il Napoli che mi voleva acquistare. All’epoca il regolamento era che se si giocava anche solo un minuto in serie A potevi essere ceduto solo in B o in C. Gli risposi che non potevo rifiutarmi. Poi, scesi a colazione e il presidente Pozzo mi disse che il Napoli mi aveva richiesto ma che loro avevano deciso di trattenermi perché si sarebbero rinforzati. Infatti, arrivarono poco dopo Graziani, Collovati e Bertoni per provare a salvarci cosa che, poi, non riuscì. Poi, l’anno dopo Franco Dal Cin durante l’estate mi chiamò e insieme andammo al calciomercato a Milanofiori perché il Torino mi voleva.
Ma la sera mi arrivò la telefonata che sarei andato al Napoli fresco campione d’Italia. Beh, cosa avrei potuto desiderare di più? Ho un ricordo bellissimo della città, vivevo a Posillipo. Giocai un po’ all’inizio perché Careca era infortunato. Poi, nel corso della stagione ero quasi sempre il primo cambio. Sono legato ai colori bianconeri perché lo sviluppo principale della mia carriera si è svolta ad Udine ma è stata importante anche la parentesi al Napoli».
Due reti nelle gare tra bianconeri e azzurri. La prima il 31 dicembre del 1983 in un Udinese-Napoli che terminò 4-1.
«Era il 78’ e Zico mi lanciò una palla nello spazio in attacco – afferma Miano -. Con un giocatore come lui ti dovevi muovere sempre anche se pensavi che la palla non poteva arrivare perché era imprevedibile. Feci l’allungo sulla fascia, lasciai rimbalzare la palla e calciai di collo pieno con la sfera che andò nell’angolino alla destra del giaguaro Castellini».
La rete nello storico Napoli-Udinese dell’85.
«C’era un freddo polare, pioveva e il terreno di gioco era inzuppato d’acqua – continua Miano -. Ci fu un lancio di De Agostini con la respinta di Bruscolotti, io non ci pensai due volte e calciai di prima intenzione al volo con la palla che finì sotto la traversa, c’era sempre Castellini tra i pali».
I suoi compagni di squadra Zico, Junior e Maradona
Nel corso della carriera fu soprannominato Neeskens, come il campione olandese di Ajax e Barcellona, per un goal all’Inter il 31 marzo del 1985 quando firmò la vittoria delle zebre friulane saltando come birilli uno dietro l’altro Marini, Beppe Baresi, Bergomi e Ferri, scartando anche il portiere nerazzurro Recchi. Ma nel corso della carriera Miano ha giocato assieme a Maradona, Zico e Junior.
«Zico quando arrivò ad Udine era il più forte giocatore al Mondo, poi, qualche anno dopo ci fu l’esplosione di Diego – dice -. Noi all’epoca eravamo una squadretta di provincia che due anni prima ci eravamo salvati con un goal di Gerolin. Ci ritrovammo come compagno di squadra un fenomeno. Ricordo che la prima stagione tra amichevoli di lusso, dove battemmo anche il Real Madrid, Coppa Italia e campionato, Zico era un metronomo segnava sempre. Su azione, punizioni o rigori, per lui era la stessa cosa. Poi, in allenamento lavorava tanto e alla fine tirava decine e decine di calci piazzati. Noi ragazzini poco più che ventenni ci sedevamo a guardarlo ipnotizzati: era uno spettacolo».
La crescita calcistica di Zielinski, Bruno Fernandes e Denis
Terminata la carriera di calciatore inizia quella di allenatore con il Donatello, la società dove è cresciuto Alex Meret. Poi, diventa collaboratore tecnico all’Udinese per diverse stagioni fino al 2017. «Io con Cinello e Trombetta facevamo lavoro integrativo – conclude Miano –, l’anno scorso ad aprile sono venuto a Napoli per salutare Piotr Zielinski che è stato uno dei ragazzi cresciuto con me a Udine assieme a Bruno Fernandes, ora al Manchester United, e a German Denis. Oggi io e Cinello, invece, abbiamo una scuola di tecnica calcistica per i giovani calciatori friulani e nel periodo estivo facciamo dei camp».
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