“Il Napoli ha il potenziale per vincere lo scudetto e fare bene in Champions League. La squadra sta finendo di costruire qualcosa di importante che potrebbe portare al risultato.”

Roberto Scarnecchia a 1 Football Club
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Scarnecchia, allenatore ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Milan e Roma. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Milan “a due facce”: in Champions League e Coppa Italia riesce a rendere meglio rispetto al campionato. Potrebbe essere un problema di motivazioni?
“Guarda, sono tre manifestazioni comunque differenti. Il Milan è una squadra che, un po’ come il Napoli, si sta ancora formando. Con un allenatore nuovo e sicuramente competente, il gruppo è in fase di costruzione o addirittura di completamento. Il Milan ha dimostrato di essere una squadra importante, anche in alcune partite di campionato. La classifica è molto corta, quindi può assolutamente dire la sua e dare fastidio agli altri, anche per la vittoria del campionato. Quest’anno è molto bello perché è equilibrato, senza una leadership netta: ci sono tante squadre vicine tra loro. Il Milan, in particolare, desta interesse. Può sicuramente fare bene, e siamo tutti in attesa di vedere cosa farà nelle prossime partite.”
Quindi, secondo lei, il Milan ha ancora la possibilità di vincere lo scudetto?
“Certo, con i tre punti a vittoria, tutto è possibile. Basta qualche risultato positivo consecutivo: se il Milan vince tre partite di fila, fa 9 punti, mentre una concorrente diretta potrebbe fare due pareggi e una vittoria, accumulando solo 5 punti. In tre partite si può già notare la differenza. Il sistema dei tre punti rende il pareggio quasi una mezza sconfitta. Se il Milan inizia a vincere e le altre davanti cominciano a inciampare, tutto può succedere. La lotta è aperta.”
Anche il Napoli è ancora in corsa per lo scudetto?
“Assolutamente sì. Parlando con alcuni colleghi, anche all’inizio dell’anno si era detto che il Napoli aveva un grande allenatore, Antonio Conte, ma il dubbio riguardava la sua adattabilità all’ambiente napoletano. Napoli e Roma, per certi versi, hanno dinamiche simili, e quindi mi chiedevo se Conte fosse l’allenatore giusto per Napoli, non tanto per il suo valore ma per l’adattamento al contesto. Conte è stato molto intelligente: ha cambiato completamente il suo modo di vedere la formazione e il sistema di gioco, adattandolo ai giocatori che ha a disposizione. Questo è stato un grande passo avanti, e i risultati si sono visti. Il Napoli ha il potenziale per vincere lo scudetto e fare bene in Champions League. La squadra sta finendo di costruire qualcosa di importante che potrebbe portare al risultato. Certo, perdere punti contro squadre meno blasonate può essere un rischio, ma queste difficoltà servono a fortificare e insegnare.”
Quando parlava di adattabilità di Conte, c’era forse anche il dubbio su come un uomo così forte caratterialmente potesse entrare in sintonia con un altro uomo di grande personalità, come Aurelio De Laurentiis?
“Sì. Ma, da persone intelligenti, hanno stabilito subito ruoli chiari. Ognuno rispetta i propri ambiti e non ci sono sovrapposizioni. In una squadra importante, quando ci sono figure di grande carisma, come all’epoca di Messi, Neymar e Suárez al Barcellona, ciascuno svolge il proprio compito senza interferenze. Lo stesso vale per Conte e De Laurentiis: ognuno sa qual è il proprio ruolo.”
Crede che la Roma possa puntare a un posto in Europa?
“Le premesse per una rimonta ci sono, ma devono essere concretizzate sul campo. La Roma ha tutte le potenzialità per risalire, anche se arrivare in Champions League potrebbe essere complicato. Tuttavia, credo che possa conquistare un posto in Europa. I valori dei giocatori a disposizione di Ranieri sono importanti, e con il giusto lavoro si può ottenere un buon risultato.”
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