A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Lazio

Approfondimento su Napoli-Lazio

Napoli e Lazio si erano affrontate giovedì scorso all’Olimpico per gli ottavi di Coppa Italia, col successo biancoceleste per 3-1.

Si è giocata ieri sera alle ore 20:45 in uno stadio “Maradona” colmissimo la gara Napoli-Lazio, posticipo della quindicesima giornata di campionato di serie A. Si tratta di un remake a campi invertiti della gara disputata appena settantadue ore prima, anche se soprattutto in casa partenopea, con interpreti diversi. Se i biancocelesti sembrano essere mentalizzati sul concetto di rosa allargata (avendo anche l’Europa da onorare), il Napoli di Antonio Conte punta tutto sul “blocco granitico” dei titolarissimi per dare continuità ai successi contro Roma e Torino. E invece a portare a casa i tre punti sono i biancocelesti, in grado di sbloccare il match a dieci minuti dal termine.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • I fantasmi di Champions: la doppia sconfitta contro la Lazio in meno di settantadue ore ha portato alla mente al triplo incrocio di due anni che il Napoli capolista di Spalletti ebbe col Milan. Una ferita apertissima nell’anno dello Scudetto dei record che avrebbe permesso al club di ritoccare il proprio record nella massima competizione europea. In quella circostanza tutto l’ambiente fu convinto di poter fare un boccone del malcapitato diavolo. E invece complice una serata storta nel primo match, proprio come in Lazio-Napoli di Coppa Italia, gli avversari ne sono usciti galvanizzati e in fiducia tanto da sovvertire i pronostici della vigilia. Perché io continuo nel ripetere il più banale tra i miei mantra: VINCERE AIUTA A VINCERE…

 

  • La pochezza di idee: spiace dirlo però ieri il Napoli avrebbe potuto giocare anche per dodici ore consecutive senza trovare mai la porta. Tranne nei primi sei-sette minuti la squadra è apparsa fumosa, sbattendo contro il muro biancoceleste negli ultimi venticinque metri. Il rischio è che le formazioni più forti e organizzate possano aver trovato le giuste contromisure per fronteggiare le armi dei partenopei. Altro tema caldo è quello relativo si cambi. Conte giovedì scorso ha dato un chiaro segnale alla proprietà di avere poche alternative valide. A mio avviso però di risorse da pescare dalla panchina ce ne sono, non undici certamente, a patto però che vengano coinvolte nel gruppo e fatte sentire realmente importanti. Ad esempio fare entrare Simeone e Folorunsho al 92’ rischia di essere mortificante e allo stesso tempo demotivante per i ragazzi stessi.

 

  • Il morbo di Hysaj: ieri nella sfida contro la Lazio c’è stato un aspetto in particolare a colpirmi in negativo. Per 96 minuti il Napoli ha “sparato a salve” nei cross. Non era importante se fossero traversoni in corsa, calci d’angolo o punizioni, qualunque calciatore se ne sia occupato ha messo in mezzo palloni sbilenchi o fuori misura generando nel sottoscritto ad ogni spiovente un fortissimo senso di frustrazione proprio come ai tempi in cui il terzino albanese (oggi fuori rosa proprio nella Lazio) indossava la casacca azzurra. Una squadra che ha ambizioni da Champions deve necessariamente saper sfruttare meglio le corsie laterali e servire con precisione il proprio centravanti.

 

  • La mentalità vincente: il Napoli ieri sera ha ufficialmente abbandonato la vetta della classifica (in teoria potrebbe trovarsi addirittura al terzo posto). Però essere primi a dicembre fa bene soprattutto all’autostima ma non da’ diritto a nessun premio. A parte Atalanta e Inter che sono nettamente più strutturate non bisogna affatto sottovalutare ne’ LazioFiorentina. Si tratta di squadre che in questo momento hanno una solidità e una continuità di risultati che le hanno portate ad essere lassù con pieno merito. Ed è proprio questo il momento in cui Antonio Conte dovrà aiutare l’ambiente Napoli, mettendo a disposizione dei suoi ragazzi tutta la sua esperienza e mentalità vincente costruita negli anni. Perché ora la squadra rischia di essere travolta da quell’ “onda disfattista” che già in passato ha contraddistinto la piazza partenopea. E’ inutile predicare calma, perché qui da noi purtroppo non sono mai esistite le mezze misure…

A mente fredda” è a cura di Marco Lepore

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