Mimmo Carratelli, giornalista, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni de Il Napoli Online a margine della presentazione del suo libro, “Orgoglio Napoli“.
Come nasce l’idea di realizzare questo libro?
“Nasce dall’arrivo sulla panchina azzurra di Antonio Conte, determinato a vincere nel giro di tre anni. Ho deciso quindi di ripercorrere la storia del Napoli arricchita dai trofei, venti, conquistati in quasi cent’anni. Non potendo contare su una grande bacheca, in questi trofei ho annoverato anche le promozioni dalla Serie B alla Serie A, momenti ugualmente importanti perché hanno sollecitato la straordinaria passione popolare da parte dei tifosi. E poi in occasione dell’ultimo campionato cadetto (2006-07, n.d.r.), insieme agli azzurri c’era la Juventus, ma se il Napoli era reduce da anni bui culminati con il fallimento, i bianconeri avevano appena subìto l’onta di Calciopoli”.
A quale partita della storia azzurra lei si sente maggiormente legato?
“Napoli-Real Madrid del 1987, gara di ritorno della Coppa dei Campioni riservata all’epoca soltanto ai vincitori dei tornei nazionali. La gara di andata, che stando al regolamento del tempo avrebbe dovuto giocarsi in una sede neutra, si disputò comunque a Madrid ma in un Santiago Bernabéu senza pubblico: la squadra azzurra, e di riflesso anche i tifosi, fu pesantemente e deprecabilmente insultata e schernita. Al ritorno il gol di Francini diede la speranza di una rimonta al Napoli, vanificata dal pareggio di Butragueño che pose fine all’avventura europea. Fu comunque una grande serata di festa”.
Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, domenica si riparte ancora dalla Lazio. Vedremo qualcosa di diverso rispetto a ieri?
“Sicuramente: le scelte di formazione da parte di Conte all’Olimpico sono state effettuate in funzione del match di campionato”.
Lotta scudetto: chi vede favorita e dove può arrivare il Napoli?
“Ragionando con il cuore dico che gli azzurri possono farcela, pur guardando con fiducia l’Atalanta che rappresenta una novità. Vediamo se l’Inter ci frega tutti quanti…”.
A cura di Riccardo Cerino