E qui torniamo al concetto ripetuto fino allo sfinimento da Conte in questi mesi: la profondità della sua rosa, rispetto a quelle di club molto più attrezzati per la lotta al vertice. Al pronostico provocatorio di Marotta (“Il Napoli è favorito per lo scudetto”) ha risposto stizzito: “Se non lo vincesse l’Inter non credo che il Direttore sarebbe soddisfatto, visto che ha a disposizione 2 squadre e tre quarti”. Ora togliamo pure quei “tre quarti”, ma è indubbio che se l’Inter titolare è da primo posto, le alternative formano comunque una squadra che potrebbe lottare per il quarto posto. Il mix quindi rende l’Inter (ma il discorso vale anche per l’Atalanta…) un club con almeno 20-22 giocatori assolutamente intercambiabili che permettono a Inzaghi di fare turnover e ruotare i propri interpreti dosando le forze nelle principali competizioni: campionato e Champions. Il Napoli è impegnato solo in serie A, ma su quanti giocatori davvero intercambiabili può fare affidamento? Difficile contarne più di 13, forse 14. Il che significa che Conte deve augurarsi che a questi giocatori non venga mai neanche un raffreddore.
Fonte: Gazzetta