“È evidente che la preferenza dell’allenatore sia stata per il campionato”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Quanto c’era di programmato nell’uscita del Napoli dalla Coppa Italia?

“Programmato o no, è evidente che la preferenza dell’allenatore sia stata per il campionato. La formazione schierata lo dimostra chiaramente, così come le sue dichiarazioni post-partita. Si percepisce la necessità di intervenire sul mercato, soprattutto in vista della prossima stagione, per alzare il livello medio della rosa. Conte ha sottolineato che la squadra non dispone di riserve all’altezza dei titolari. Tutto questo fa pensare che abbia volutamente privilegiato il campionato. È una scelta che il tempo giudicherà, ma bocciarla ora sarebbe prematuro. Inoltre, affrontare un calendario più fitto, con impegni come una semifinale o una finale di Coppa Italia, avrebbe potuto complicare ulteriormente i piani.”

Quindi, abdicando alla Coppa Italia, lo scudetto diventa un obiettivo perseguibile oppure è meglio non parlarne per evitare di far arrabbiare Conte?

“Lo scudetto è sicuramente un obiettivo che Conte ha in mente. Tuttavia, tra potersi giocare lo scudetto e vincerlo c’è un’enorme differenza. Le avversarie, rispetto a due anni fa, sono molto più agguerrite. L’Atalanta, ad esempio, sembra inarrestabile ed è addirittura favorita nella sfida di Champions League contro il Real Madrid. L’Inter, invece, viaggia quasi con il pilota automatico. Rispetto a queste due squadre, il Napoli non ha la stessa profondità di rosa. Conte, però, ha sicuramente l’ambizione di competere per il massimo risultato possibile, pur consapevole delle difficoltà.”

Ieri abbiamo visto l’Atalanta prendersi il ruolo di padrona del campionato con una vittoria contro il Milan. Possiamo definirla una prova di solidità?

“Sì, una vittoria di grande solidità e maturità. L’Atalanta gioca ormai a memoria e con una consapevolezza maggiore rispetto al passato. Da ottobre, se non erro, ha fatto solo un pareggio in casa. Questo aumenta l’autostima e consente ai giocatori di rendere al massimo. La rosa dell’Atalanta è di altissima qualità e i suoi calciatori, inseriti in quel sistema di gioco collaudato, danno il meglio di sé. Un esempio su tutti è Kolasinac, che, nonostante il passato all’Arsenal, era arrivato tra tante perplessità ma che è diventato un leader indiscutibile. Tutto questo è merito dell’allenatore, capace di far emergere il meglio dai suoi uomini.”

In caso di mancata vittoria stasera della Roma contro il Lecce, secondo lei, Ranieri rischia qualcosa?

“No, non credo. La Roma è tornata ad avere un’identità, come dimostrato contro il Napoli e il Tottenham. La partita contro l’Atalanta non può essere presa come metro di giudizio, perché in questo momento è un avversario proibitivo per chiunque. Ranieri sta lavorando per rimettere in ordine una situazione complicata, e se non ci riuscisse lui, sarebbe difficile pensare che possa farlo qualcun altro. Certo, stasera sarà fondamentale ottenere un risultato positivo, ma non credo che la sua posizione sia a rischio immediato.”

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