Cds - Lazio-Napoli, le pagelle degli azzurri: spiccano quat

Stende Pedro invece di temporeggiare, ma si riscatta respingendo bene il rigore. Poi capitola tre volte, però salva su Lazzari

Non è un terzino e si vede. Dalle sue parti Zaccagni fa ciò che vuole e la Lazio entra con facilità. Serata amara, da dimenticare

Seconda stagionale, non c’è intesa con Juan Jesus e Zerbin. Si fa bruciare da Noslin nell’azione del rigore, balla spesso

Capitano per una sera, ma è una di quelle complicate Prova a mettere l’esperienza, ma soffre il passo a marce alte delle punte laziali

Una serata in apnea, con la Lazio che sfonda dalla destra per poi colpire dalle sue zone. E lui non riesce quasi mai a metterci una pezza

Dura la vita lì in mezzo, a predicare nel deserto. Sporca un paio di palloni pericolosi, ma affonda anche lui nelle difficoltà azzurre

Con una pressione alta quasi si mangia Rovella, che rimedia in extremis. Ma è l’unica occasione in cui fa vedere qualcosa

Uno strappo in avvio e poi evapora. Non si vede, non aiuta in copertura e non si accende in fase offensiva. Da lui ci si aspettava altro

Tiene in gioco Noslin sull’1-0. Poi sbaglia il palleggio che avvia il raddoppio. Nel suo ruolo poteva essere un’occasione: sprecata

Tra i più vivi. Il pari lo confeziona lui, rubando palla a Tchaouna e costringendo Mandas alla respinta corta. Ispirato

Vede Lazio e si accende. È la sua vittima preferita e lo conferma. Segna, sfiora due volte il raddoppio. Alternativa preziosa

Come Di Lorenzo, gettato nella mischia per raddrizzare la serata nera della fascia destra. Almeno sarà più fresco per domenica

Entra a giochi fatti, ma dimostra che della sua fisicità non si può dare a meno. Trova il tempo per una conclusione fuori misura

Dentro per tamponare l’emorragia a destra. Del resto, non può giocarle tutte, ma anche a lui serve rifiatare ogni tanto

Il rischio della brutta figura è dietro l’angolo se si cambiano gli 11 titolari. Voleva responsabilizzare tutti, cercava risposte. Poco da salvare

Cds – Lazio-Napoli, le pagelle degli azzurri: spiccano quattro insufficienze