Brutta tegola per i tifosi del Napoli che non potranno seguire i propri beniamini in tarsferta almeno per un mese, o anche due, come riporta oggi Il Mattino. “Andranno altrove il week end, lontano dagli stadi. Almeno per un mese. Se non addirittura due. Perché il Casms e il Viminale vanno verso il divieto di trasferta per i tifosi del Napoli. Stop alle gare con Udinese, Genoa e Fiorentina. Poi basta dare uno sguardo al calendario della serie A, che mette in fila le trasferte in casa dell’Atalanta, della Roma e della Lazio per capire che lo stop sarà molto lungo. Una mazzata. Anche per la squadra azzurra, che perde un sostegno unico nella sua rincorsa ai sogni di gloria. Uno stop per certi versi inatteso. Non è il mondo degli ultrà sotto accusa, perché quasi tutti hanno avuto degli atteggiamenti esemplari a Torino (basta pensare al lungo applauso per la squadra giovanile granata nell’intervallo) ma il comportamento di un centinaio di tifosi. O pseudo tali. La decisione è legata ai fatti di Torino ed è la conseguenza degli episodi che hanno visto protagonista in negativo una piccola frangia (ed erano almeno 7mila i tifosi al seguito della capolista), all’esterno dello stadio Grande Torino. È da inizio stagione che il tifo ultrà del Napoli è osservato speciale. Ed è evidente, alla luce delle relazioni delle prefetture di Napoli e di Torino, ma anche dei report di Trenitalia e Italo, nonché di Autostrade per l’Italia, che sono stati numerosi i casi denunciati nel giorno della gara con i granata.
Dopo i fatti di Torino, lungo stop per i tifosi azzurri in trasferta
La sensazione è che il ministero dell’Interno abbia deciso il pugno di ferro: sono troppi, e non solo legati al tifo organizzato del Napoli, i racconti di violenza nel calcio italiano. Ma anche negli altri sport. Intanto a essere colpiti in maniera durissima sono proprio i tifosi azzurri. E nella stagione del rilancio. Perché il divieto sarà esteso a tutti i residenti in Campania: i settori ospiti resteranno aperti per quelli che hanno la tessera del tifo ma che vivono nel resto d’Italia. Una doccia fredda. Anche perché ogni partita del Napoli vede un’invasione di tifosi. È il provvedimento più duro che si ricordi dal gennaio del 2023, quando i tifosi del Napoli (e quelli della Roma) vennero puniti con lo stop di due mesi alla trasferte dopo gli scontri all’autogrill di Badia Al Pino. Oltre che un’inversione di tendenza rispetto alle aperture degli ultimi tempi: ma le intemperanze di qualche ultrà puniscono in maniera indiscriminata”.